The China Study: il salvavita

lunedì 19 gennaio 2015

Vegani strani e poco sani

Bentornati a tutti su queste pagine. Intanto un augurio di Buon Anno 2015 ricco, sano e felice per tutti, ma proprio tutti: buoni, cattivi, belli e brutti. Perché l'Amore non  ha colore, e non credete a ciò che viene somministrato sapientemente dai media. Non credete a nuovi o vecchi nemici. Nulla è mai per caso e la spiegazione più ovvia, quella che viene servita su un piatto d'argento, di solito non è la verità, ma uno specchietto per le allodole. Ma alla fine ognuno vede il mondo con i propri occhiali colorati. L'importante è sapere che su gli occhi si hanno degli occhiali colorati, nostri o più probabilmente messi li da altri.

Vegani e altri strani.
Ma veniamo all'argomento di oggi. Parliamo di stili alimentari e persone poco sane, ma soprattutto di false credenze. Intanto dire vegan, non vuole dire sano, come non lo è macrobiotico, oppure crudista o fruttariano e men che meno onnivoro standard.
Infatti ognuno di questi ha dei punti deboli che se non sono noti, creano problemi nel nutrimento e nella conseguente salute.
Non parliamo solo di banali carenze, che hanno motivazioni meno immediate che la banale mancanza di un gruppo di alimenti, ma piuttosto all'introduzione di cibi comunque dannosi all'organismo, tanto da creare disequilibri che leggiamo come malattie. Infatti se una mucca può estrarre dalla sola erba e fiori i nutrienti necessari, vuol dire che nel suo cibo elettivo ci deve essere tutto il necessario: proteine, grassi, zuccheri, sali minerali, vitamine, ecc. Quindi il problema non è se introduco o meno nutrienti, il problema è se sono capace o meno ad assimilare quello che mi serve.
In questo la salute della mucosa dell'apparato digerente (bocca, stomaco, intestino tenue, intestino crasso) è di importanza cruciale. Infatti abbiamo carenze alimentari (ferro, B12, calcio, ecc) anche, forse soprattutto, in persone che hanno un'alimentazione onnivora standard. Quindi analizziamo i punti deboli dei vari stili alimentari e vediamo cosa è migliorabile per arrivare ad una alimentazione salutare e soddisfacente.

Dieta Onnivora Standard.
In questa dieta la problematica maggiore è data dalla presenza e dall'eccesso di proteine e grassi di origine animale come carne, pesce, latte e uova e loro derivati. Questi alimenti forniscono un eccesso di proteine e grassi saturi che portano l'equilibrio dell'organismo verso uno stato acido, chiedendo al sistema di compensare per mantenere l'omeostasi. Questo crea tossine che se in eccesso non vengono eliminate, creando stati infiammatori locali e generali, oltre ad aumentare gli strati grassi e sovraffaticando Fegato e Reni. Il punto debole di questo tipo di dieta è quindi uno, ma i problemi che crea sono moltissimi.

Dieta latto-ovo-Vegetariana.
Nella dieta vegetariana classica, abbiamo ancora una presenza di alimenti dannosi per la salute come latte e uova e derivati come i formaggi. Infatti il latte contiene la caseina (proteina cancerogena e promotrice delle cellule cancerose) oltre al lattosio che è uno zucchero non compatibile con l'età adulta. Le uova invece sono talmente ricche e dense in proteine e grassi animali che equivalgono ad uno tsunami per il fegato, il quale è sottoposto ad un super lavoro e produce moltissimi acidi che intossicano l'organismo e affaticano i reni, oltre alla eccessiva produzione di muco. I vegetariani infatti non godono di una salute migliore degli onnivori standard.

Dieta Macrobiotica.
Questo tipo di dieta è interessante in quanto si rifà al modello filosofico del Tao (Yin-Yang), sviluppata (o riscoperta) e diffusa da George Osawa e seguaci. Tale dieta prevede l'uso di soli alimenti vegetali, con l'ammissione del pesce. In particolare prevede l'uso di alimenti tagliati, preparati e cotti con attenzioni particolari, e ha molti punti favorevoli. Ma qui voglio evidenziare i punti deboli, come: cibi stracotti, i quali perdono quasi tutti i nutrienti utili al nostro organismo; favorisce in modo eccessivo i cereali considerati il cibo elettivo e più equilibrato, mentre invece sono cibi mucogeni; evita quasi del tutto frutta e verdura cruda, perdendo così tutti i nutrienti vitaminici, enzimatici e antiossidanti offerti dalla natura; utilizzo di zuppe liquide prima del pasto, rallentando così la digestione; utilizzo di cibi fermentati e ovviamente la possibilità di mangiare il pesce, che ricade nel caso della dieta onnivora, anche se con un impatto minore.

Dieta Vegana.
Io mangio vegan, ma questo non vuol dire che "una"dieta vegan sia salutare. Se nella dieta comunque persistono cereali mucogeni, il nostro intestino resterà sempre costipato, e intossicato, favorendo l'infiammazione e il malassorbimento dei nutrienti. Soprattutto i cereali ricchi di glutine (o meglio di prolamine) sono tossici per l'organismo. Eliminarli vuol dire liberarsi finalmente di una costipazione cronica in cui i liquami di scarto non restano incrostati sulle pareti del nostro apparato digerente. Anche il riso e altri cibi amidacei (come spiega chiaramente Ehret, nella sua Dieta Senza Muco) sono da evitare il più possibile, ma un risottino integrale una volta al mese è decisamente possibile. Attenzione anche al lato oscuro: il vegan junk food, come patatine fritte, dolci vegan zuccherati, bibite gassate, fritture varie, oppure le solanacee che intossicano l'organismo o l'eccesso di prodotti a base di soia. Insomma, non è semplice come sembra.

Dieta Crudista.
In questo caso la questione va chiarita subito: crudista non vuol dire vegana. Anche mangiare carne cruda è dieta crudista. Quindi una dieta onnivora crudista, sempre nella massima igiene, è meglio di una onnivora standard, perché contiene più nutrienti e meno cancerogeni (per es. la carne bruciacchiata è cancerogena). La dieta vegana crudista invece è davvero ottima come dieta. Riscontro però solo due difetti in questo tipo di alimentaizone. Il primo è di forma, nel senso che chi "cucina" crudista tende ad elaborare molto i cibi anche senza l'uso del fuoco, il che li allontana comunque dal loro stato "grezzo" naturale. E' però solo un falso problema, anche se io prediligo un cibo vicino allo stato grezzo naturale. L'altra questione invece è più di sostanza. Chi mangia crudista e promuove tale dieta, la migliore secondo me, è che si trascura l'esterno. Vi faccio un esempio: lo immaginate un eschimese che mangia solo frutta e verdura cruda (ammesso che le riesca a trovare)? Si trasformerebbe in un calippo dopo una settimana. l'ambiente esterno è fondamentale per una dieta salutare e confortevole. Io ho provato un anno intero la dieta vegan crudista, ed ho riscontrando molta energia fisica, robusta salute e lucidità mentale. Però vivendo al nord di Milano ho subito molto l'abbassamento di temperatura del corpo. La questione non è trascurabile, ma la soluzione sta nel fare 50/50 oppure 20/80 tra cotto e crudo per restare in un equilibrio salutare e piacevole.


Dieta Fruttariana.
La dieta fruttariana prevede solo frutta cruda. L'importante è sapere cos'è la frutta. Una zucchina è un frutto? il pomodoro? Le noci e le nocciole? Se questo tipo di dieta è seguito bene con un buon equilibrio di frutta a guscio, ortaggi e frutta da albero è molto salutare, anche se ne ho avuto esperienza solo per un periodo limitato. Il limite che ho notato è che con tutti gli zuccheri che ingerivo, la mente tendeva "ad andare via". Meno potere di concentrazione e un po' più di "vacuità". Si dice che la frutta è troppo yang (yin secondo la macrobiotica che inverte le categorie), porta troppo in alto. Ve lo confermo, a me è successo proprio così, però si sta veramente bene. Solo che non è in armonia con la vita che facciamo: lavoro, figli, corse, pianificazione, attenzione alla guida, ecc. Se fossimo ai Caraibi a fare vita da spiaggia, sarebbe perfetta... altrimenti bisogna "mediare".

Conclusioni.
Oltre alle regole generali, all'ambiente, alle modalità di preparazione, ecc. una dieta deve tener conto del fabbisogno personale in relazione all'attività sportiva o lavorativa svolta. Tenere conto delle stagioni (per es. d'estate è più facile essere fruttariani) mentre d'inverno è più difficile, ma anche poco "naturale".
Capite bene che passare da una dieta di tipo onnivoro standard ad una che predilige la gran parte degli alimenti di origine vegetale (macrobiotica, vegan, ecc.) si compie un salto verso una migliore salute. Ma che queste siano sempre e comunque l'ottimo, non è detto.
In conclusione non ci sono modelli ESATTI a cui aderire, c'è solo la dieta omocompatibile, che nella mia opinione è da cercarsi nel mondo vegetale, senza cereali, comprensiva della parte cruda e parte cotta, in equilibrio con l'ambiente circostante. Ogni cibo vegetale ha le sue caratteristiche peculiari, per esempio io ho ridotto al minimo  l'utilizzo delle solanacee, limitandomi a poco pomodoro, alle patate e saltuariamente ai peperoni. Insomma non c'è una regola, o almeno non l'ho ancora trovata, che si rifaccia ad una filosofia semplificatrice. Gli animali hanno la capacità di saper scegliere il cibo salutare per loro, riconoscendolo e nutrendosene. Noi questa capacità l'abbiamo persa, ma forse possiamo recuperarla.... chissà.
Per ora non ci resta che fare del nostro meglio con quello che abbiamo. Il resto si vedrà strada facendo.

Bene. E' stato un piacere davvero scrivervi questo post che avevo dentro da tanto tempo. Come sempre non prendetelo come oro colato, ma come spunti di riflessione per approfondimenti personali. Attendo i vostri commenti a riguardo, in attesa del mio prossimo post sulle.... CALORIE!

Un abbraccio dal vostro affezionato Discepolo Nutrizionauta.