The China Study: il salvavita

lunedì 12 dicembre 2011

Shank Prakshalana: puliti dentro per essere sani fuori

Per essere puliti dentro, oggi, non basta fare plin-plin. 
Sta mattina mi sono svegliato, mi sono alzato dal letto, capatina al bagno, poi lavaggio di denti ed una bella doccia. Mi asciugo, poi mi guardo allo specchio. Beh la bellezza del riflesso è opinabile, ma la bruttezza della lingua è oggettiva: colore grigio-giallastro. Anche senza essere un medico l'esclamazione viene spontanea: "Non è sano sto colore!". Infatti la lingua dovrebbe avere un bel colore rosato, lo sanno tutti!
Però è giusto, infatti mi sono lavato fuori meticolosamente, ma la "pelle interiore" è zozza, piena di residui indesiderati e tossine che dal VERO interno del corpo tenta di uscire attraverso le mucose (pelle interna, per così dire). Eh si, perché ricordiamoci che il lume del tubo digerente è "il fuori" del corpo, cioè viene a contatto con elementi esterni. Mentre ciò che è interno si trova fra pelle e mucosa. La mucosa è un tutt'uno, come la pelle, quindi se la lingua è brutta... è brutto anche il resto.
Cacchio! E adesso? come mi lavo dentro? Uno spazzolone non è ne comodo ne piacevole. Il clistere è semplice ma lava solo l'ultima parte dell'intestino: il colon. L'idro colon terapia è invasiva e costosa. Adottiamo allora una bella tecnica antica e collaudata di Yoga indiano per un lavaggio profondo e completo, lo Shank Prakshalana (o Prakshalan).

La tecnica, sommariamente.
Questa tecnica, che conosco decisamente bene, l'ho applicata diverse volte con "viva e vibrante soddisfazione"!    In breve la procedura consiste nel bere dell'acqua tiepida a 37-40°C salata al 6-10% circa (concentrazione fisiologica) alternando l'ingestione con degli esercizi molto semplici di Yoga. Tali esercizi hanno lo scopo di creare quel movimento interno dell'apparato digerente in modo da favorire il deflusso dell'acqua lungo tutto il tubo: dall'ingresso all'uscita. Si ripete la procedura fino a riempire il sifone che crea naturalmente l'intestino crasso, quindi riempiendo la parte ascendente, quella trasversa e quella discendente. Una volta che il sifone si attiva, l'acqua che esce dall'orfizio anale si trascina dietro quella che la segue, rendendo il flusso continuo.
La tecnica la potete approfondire facilmente con alcune risorse on line abbastanze dettagliate e guardando questo filmato semplice anche se in russo (basta imparare i movimenti degli esercizi). 


Riporto per amor di completezza  un set di immagini che spiegano gli esercizi, con l'ultimo movimento alternativo descritto anche nel documento linkato, ma che non è di immediata comprensione:

 


In alternativa a quest'ultimo esercizio, per chi ha le ginocchia delicate, suggerisco di eseguire quest'altro movimento, più comodo e meno stancante. NOTA: attenzione nell'immagine che segue la gamba alzata è sbagliata. Cioè è che la spalla opposta che va verso il ginocchio alzato. La posizione da seduti è corretta, ma è il verso della rotazione rappresentato in figura che è sbagliato.

Visto che informazioni sull'applicazione della tecnica ne trovate quante ne volete sul web, compresi filmati in varie lingue e spiegazioni, voglio condividere con voi il frutto delle mie esperienze, vero valore aggiunto.

Il valore aggiunto.
Quindi come blogger che vuole dare un valore aggiunto alla pratica, sto per dispensare "saggi consigli" e "suggerimenti preziosi" affinché tutto si svolga facilmente e bene.
La prima cosa da tener presente è di non tener presente le quantità descritte nelle descrizioni che trovate in giro sul web. Il numero di bicchieri per attivare il sifone, il tempo stimato per completare tutta la tecnica, ecc... sono completamente soggettivi. Dipendono dalla dimensione dell'intestino, dal suo grado di riempimento, dall'elasticità dei tessuti, dalla mobilità, ecc. Prendetevi TUTTO il giorno (meglio domenica), perché se iniziate sul mattino presto, le 8:00, andrà via tutta la mattina per l'esercizio ed il pomeriggio per riposarsi e lasciar riposare l'organismo. 
Per agevolare la tecnica, però posso suggerire i seguenti accorgimenti:
  1. Il giorno prima, mangiate solo frutta, meglio se molto liquida. Questo alleggerirà il carico dell'intestino prima del "grande svuotamento".
  2. La sera prima, cenate sul presto, tra le 18:00 e le 19:00, meglio se solo con frutta fresca. Questo darà più tempo al cibo di arrivare più in fretta nel tratto intestinale, agevolandone l'uscita al mattino dopo.
  3. Appena svegli, se potete, andate subito al bagno, per eliminare la parte più avanzata dei vostri rifiuti organici. Se avete tipicamente problemi in questo tipo, suggerisco un mini-clistere preparatorio.
  4. L'acqua da bere DOVETE tenerla sempre tiepida (37-40°C), perché se si raffredda mandarla giù è molto molto più difficile. Per fare ciò procuratevi un termometro con il quale misurare la temperatura dell'acqua.
  5. Fate in modo di non interrompere gli esercizi (ad esempio per scaldare e preparare altra acqua), altrimenti l'acqua un po' alla volta potrebbe essere in parte riassorbita dalle mucose, quindi farete nella pipì, fallendo così l'esercizio. Se potete fatevi dare una mano da qualcuno che vi scaldi l'acqua.
  6. Chi ha ferite all'intestino, lacerazioni, ulcere, tumori, emorroidi, infiammazioni, ecc. è dispensato dal fare quest'esercizio. Capite bene che acqua e sale su delle ferite potrebbe provocare quanto meno dolori e bruciori. In questi casi bisogna applicare altre metodologie.
  7. Nella tecnica che trovate in giro, e che ho applicato anche io, viene detto di non bere fino a quando non si interrompe il flusso del sifone (giustamente) e si introduce un po' di cibo. Aspettare il primo pasto può sembrare logico, ma opinabile, in quanto l'acqua dolce viene comunque assorbita dalle mucose, finisce nei tessuti e poi filtrata dai reni. Quindi comunque non farà ripartire il sifone.
  8. Per il primo pasto viene detto di ingerire riso stracotto. Io dissento, in quanto tanta fatica per ripulire l'intestino e poi introduciamo cibo che crea muco?! meglio delle verdure cotte molto morbide, (con poche fibre), niente leguminacee, niente formaggi, ecc. Bisogna evitare la fermentazione. Alternativamente potete ingerire della frutta, sempre poco fibrosa e poco zuccherina.
  9. Per qualche giorno (3 o 4) al mattino prendete dei fermenti vivi, meglio se non allevati nel latte, per ricostruire la flora intestinale, in quanto dopo lo tsunami parecchi batteri li avremo persi.
  10. State tranquilli se la prima volta l'acqua non diventa bella chiara chiara, perché le incrostazioni sono antiche e profonde, quindi aspettate di farne almeno due o tre per avere l'acqua in uscita cristallina.
  11. In ultimo ripetete la procedura almeno una volta l'anno, meglio se ogni 6 mesi in primavera ed autunno.
Bene anche sta volta sono arrivato al termine. Per i prossimi post sto preparando dei ragionamenti un po' "strani". Vediamo cosa ne pensate.
Con affetto, il vostro Discepolo scrittore.