The China Study: il salvavita

lunedì 5 marzo 2012

Estremista o non-estremista, questo è il dilemma!

Ciao a tutti, eccoci per il consueto post su un nuovo argomento di riflessione.  In questo caso l’argomento non è un “pre digerito” mutuato da altre fonti. Quindi quello che state per leggere è “farina del mio sacco” …. ma integrale!
Iniziamo col dire che mi sono convinto, attingendo da diverse fonti e prove dirette, che l’uomo è in fondo un animale frugivoro-erbivoro. Infatti il nostro organismo GODE nell’appropriarsi dei frutti (commestibili) degli alberi e delle foglie di alcune erbe (tipo le insalate). Per frutti intendo sia frutta secca che frutta fresca, che si modulata a seconda della stagionalità, cioè d’estate è prevalente la presenza di frutta fresca, succosa e dolce, mentre d’inverno prevale la frutta secca, ricca di grassi, minerali e carboidrati complessi. Partendo da questo mio presupposto, si potrebbe dire: “ecco il solito estremista! Solo frutta e verdura a foglia verde, e tutto il resto? Estremista!”. Per il “tutto il resto” rimando ad una trattazione successiva degli studi di Louis Kervran, scienziato francese della metà del ‘900. Qui ed ora, trattiamo dell’ “ESTREMISTA!”.
La domanda che mi sono posto è “ma se il mio presupposto  fosse vero, saremmo veramente degli estremisti? E detto tra noi, che male ci sarebbe ad essere all’estremo di una curva?”. Allora ho cercato inizialmente un qualche essere MAMMIFERO in una condizione di alimentazione più estrema della nostra. Mi è venuto in mente il panda, il simpatico mammifero “taoista” (bianco e nero) che si nutre di un solo cibo: foglie e steli di bambù (simbolo del WWF) Motivo per il quale si sta estinguendo, in quanto sparita la fonte di sostentamento sparisce anche la specie … e qui arriviamo ad un primo punto: “sopravvive la specie chi si adatta alle condizioni ambientali che mutano”. Noi siamo qui, quindi ci siamo adattati e con successo. Ma su questo punto ci ritorneremo dopo. Quindi il panda si trova sicuramente ad un estremo più pericoloso del nostro essere frugivori-erbivori.
Poi ho cercato un qualche essere sull’altro estremo, cioè che si ciba di tutto di più, e mi è venuto in mente il maiale. Poverino è diventato oltre che cibo umano, anche il sinonimo di chi mangia senza limite di quantità e di qualità. Inoltre il maiale è anche coprofago, cioè mangia la cacca! Beh, più di così non si può. Mangia frutta, verdura, carne, radici e la cacca. Lui è sicuramente ONNIVORO (cioè che si ciba di ogni cosa possibile).
Bene abbiamo stabilito i due estremi, ai quali l’uomo con entrambi i suoi tipi di alimentazioni (frugivora-erbivora, “pseudo-onnivora”) non appartiene. Ma allora dove ci posizioniamo. Abbiamo capito che siamo nel mezzo, ma dove?
Per stabilirlo ho adottato due criteri di quantificazione, i TIPI di cibo (vegetale, animale, coprofago, ecc.) ed il numero di FONTI che offrono tale cibo. Applicandolo ai nostri due amici animali di prima otteniamo:
  • Panda à 1 tipo; 1 fonte à selettivo
  • Maiale à 4 tipi; n fonti. à onnivoro-coprofago

Per chiarire il modello, riporto nello schema altri animali di riferimento, ma giusto per visualizzarne l’alimentazione ed il loro posizionamento. Tra questi c’è anche l’animale umano, che come potete vedere tutto è tranne che agli estremi (come già evidenziato prima).
Ho quindi ordinato il tutto secondo una classificazione basata sui due attributi (tipo, fonte) e la categoria (selettivo, non-selettivo, onnivoro, ecc.). Cosa vuol dire “1 Tipo; n Fonti”? Vuol dire che, ad esempio, il leone si nutre di carne, ma non solo di un'unica fonte di cibo (solo gazzelle, solo zebre, solo elefanti, ecc.), ma di varie fonti a seconda delle disponibilità e necessità. “3 Tipi n fonti”, invece si riferisce a frutta, vegetali e cibi animali, e diverse fonti di disponibilità.

Beh ora è un po’ più chiaro e sembra che l’uomo, posizionato più o meno nel mezzo, si sia allontanato dalla sua dieta omo-compatibile (ma non di tanto) introducendo fonti di cibo di derivazione animale (secondo il mio modello).

Quindi la domanda successiva è: "ma perché l’ha fatto?". Se è vero che il cibo giusto da forza, salute, longevità, intelligenza, ecc. perché ha voluto perdere tutto ciò? L’umanità ha adottato una alimentazione che ha scambiato la salute e la longevità sul lungo periodo in cambio di … ovvio! La SOPRAVVIVENZA della specie a breve periodo. Se stai morendo di fame e DEVI sopravvivere, come i protagonisti di Alive) ti riduci anche a mangiare un tuo simile! (la natura non è ne buona né cattiva, ma funzionale). Quindi abbozzo un’ipotesi di fantasia:

l’ominide è un primate frugivoro. Glaciazione  à  la vegetazione va al collasso. I grandi animali come i dinosauri (erbivori e carnivori) si estinguono. Necessitano di troppe risorse e se gli erbivori scompaiono, subito dopo è il turno dei carnivori … cioè la catena alimentare si interrompe. L’ominide è più piccolo, necessita di minori quantità di cibo ed energia ed in carenza di vegetazione si rivolge alle fonti animali a lui abbordabili: carcasse, uova, volatili e piccole bestiole.

Il mistero sembrerebbe risolto … e forse è proprio così semplice. Chissà?!
Mi ricordo l’osservazione di un antropologo: “l’uomo non domina il pianeta perché è l’essere più intelligente, ma perché è il più aggressivo”. Adattamento, manualità, socialità e l’aggressività data dalla nuova dieta carnea fa dell’ominide l’essere più temibile del pianeta Terra, che quindi ha maggiori chance di sopravvivenza in condizioni critiche. La natura ci ha fatto straordinariamente meravigliosi se siamo riusciti a fare tutto ciò. Poi le varie necessità sociali, il poter accedere con regolarità a cibi indipendentemente dalle stagioni, ecc. ci hanno fatto diventare stanziali e coltivatori, favorendo ulteriormente lo sviluppo della specie e della società.
Però … Però l’organismo non si è adattato ai nuovi cibi. La prova? Ci ammaliamo!
Però … Però non siamo più in condizioni di sopravvivenza, giusto? Siamo in condizioni di abbondanza, quindi perché continuiamo a proseguire sul percorso di una alimentazione che ci uccide in fretta e con sofferenza, quando invece potremmo tornare alla nostra naturale alimentazione per vivere a lungo, forti , belli e soprattutto SANI?!
Abitudine, cultura erronea, interessi commerciali, paura  e chi più ne ha più ne metta, ci tengono bloccati in questa situazione di specie misera e malata.
Se mi sono spinto oltre con il ragionamento e la fantasia, sono sicuro che me lo farete notare, intanto aspetto numerose le vostre riflessioni a riguardo. A presto cari ...

15 commenti:

  1. http://ilpandadevemorire.wordpress.com/perche-il-panda-deve-morire/

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  2. Ciao carissimo, ogni tanto leggo con interesse il tuo blog e mi piace ció che scrivi. Volevo non commentare questo post ma invitarti a leggere questo blog (non ho ancora letto tutto) che parla delle teorie di Campbell sullo studio Cina...mi è stato detto che queste cose son roba vecchia e superata...se hai tempo dacci un'occhio come faró io. http://rawfoodsos.com/the-china-study/

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  3. Che bel post, e concordo in pieno. inoltre Fabio Marchesi dice: c'è una bella differenza tra il vivere e il sopravvivere:D Abbiamo dovuto adattarci all'essere onnivori, ma ora che possiamo scegliere, perchè continuare a farci del male? Una massima dice:"1/3 di quell che angiamo serve a farci sopravvivere, il resto a fare arricchire le industrie farmceutiche". ciao!

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    1. Che bel commento. Sono davvero molto onorato di avere questi complimenti. Grazie di cuore. La massima la facciamo subito nostra, ma rilancio con il detto di una mia collega Italiana di adozione: "La colazione mangiala da solo, il pranzo dividilo con un amico, la cena dalla al tuo nemico." la trovo meravigliosa!

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  4. Grazie bellissima anche la tua!! Ti seguo sempre con grande interesse e chissà perchè ancor più quando sono sotto i miei digiuni terapeutici (nello scorso ti chiesi consiglio se fare o no i clisteri).
    Continua così, ci servono le fiamme come la tua per condurci verso la libertà. E attendo con ansia il tuo post su come liberarsi dai legami affettivi col cibo!! ;)

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    1. Ciao Cara RomyVeg. Questo tuo commento mi ha sinceramente commosso. GRAZIE! Continuo per amore della salute delle persone. Continuo a studiare, provare e RACCONTARE! Grazie ancora di leggermi e di stimolarmi a fare sempre meglio per diffondere una vera Cultura della Salute. Il post ce l'ho in "canna"... pazienta un po'...

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  5. o ste... non si può dire proprio che non fai l'ing.
    un intervento più... geometrico di così non lo potevi fare. I modelli... lo schemino...
    Anche se più "de panza" sono daccordo al 101%
    Non ho ancora finito di leggere il cina, ma lo trovo... molto rivelatore. Sono un ex carnivoro. Ho contribuito per anni ad inalzare il reddito di cremonini e soci di qualche punto percentuale. Penso di essere responsabile della crisi di settore e di qualche esubero di personale da quando sono vegetariano tanta era la carne che mi mangiavo.
    Ogni giorno trovo anche grazie a te che scrivi queste illuminanti pagine, la conferma della bontà di questa scelta.

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    1. Fabri, lo so che sei tu. GRAZIE per l'ing. GRAZIE per "l'illuminante". GRAZIE per la testimonianza. GRAZIE.

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  6. Rieccomi a disturbarti con le mie domande. Sai dopo il tuo consiglio ho deciso di leggere The china study e mi sto facendo delle domande: Spesso vegetariani e ancor più vegani, igienisti etc, vengono definiti estremisti, etc, e anche dalle persone più intelligenti si sentono commenti tipo: l'uomo è onnivoro, è l'evoluzione etc etc. Mi chiedevo: come può una persona, un medico per esempio, con in mano un libro simile, ricco di testimonianze e dati scientifici, continuare ad opporsi, a tenere gli occhi chiusi? e che dici, posso regalarlo a mia cognata, medico reparto obesità, diabete etc, o faccio la figura della str.a? Scusa la domanda strana sul "come funziona la mente altrui", ma trovo le tue risposte sempre illuminanti.

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    1. Ciao cara, sei sempre troppo gentile! Che belle domande, sono le stesse che da tempo mi faccio anche io. Per chi ha visto Matrix, c'è una battuta di Morpheus che dice "ci siamo dati una regola, non scollegare persone adulte, il loro cervello fa fatica ad accettare la verità". Questo è il motivo. La mente umana, per economia di energia, lavora per abitudini su modelli costruiti nel tempo. Se glieli cambi obblighi la mente a smontare le sue convinzioni e ricostruirne di nuove, e costa lavoro e fatica, oltre alla paura dell'ignoto. Poi c'è il lato emotivo. Sento dire: "ma non puoi rinunciare ai piaceri della vita", riferito a salsicce, pesce, vino e preparazioni varie. Ovviamente il piacere del cibo è dato dalle emozioni che esso suscita, come ascoltare le canzoni di quando eravamo adolescenti. Somma i due motivi e ti scontrerai con delle montagne!...purtroppo.
      Cara RomyVeg, la cosa che possiamo fare è essere portatori d'esempio, porre domande provocanti che stimolano curiosità, ad esempio "Ma scusa, allora perché se un anemico smette di mangiare carne l'anemia passa?"... oppure "ma scusa allora perché con tutto il latte ed i formaggi che si ingeriscono l'osteoporosi aumenta nella popolazione?".
      Per tua cognata, il libro regalaglielo per due motivi: 1) se lo legge ed impara qualcosa hai salvato centinaia di persone con un colpo solo. Sarebbe mitico! 2) male che vada non hai perso nulla, ma hai almeno una speranza che in futuro gli venga un dubbio e lo legga.
      Però daglielo con questa modalità: "...sai ho letto questo libro che sembra interessante, però vorrei il tuo parere di esperta per capire se i dati tecnici riportati sono credibili oppure no. Sai sono argomenti forti e sapere l'opinione di un addetto ai lavori è importante". La valorizzi, la coinvolgi, la incuriosisci. Il messaggio dovrebbe essere tipo "tu che ci capisci, me lo spieghi meglio?". Vedi se funziona e fammi sapere cosa succede.
      In bocca al lupo. Un abbraccio!

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  7. Lo sapevo: Illuminante! Come sempre. Grazie, una risposta semplice eppure così VERA. Per il libro: ottimo consiglio!! Lo farò ;) Alla prossima e spero di leggere presto un nuovo post :D Un abbracio.

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  8. Interessante, sicuramente la scelta dell'alimentazione dipende da questioni "economiche" disponibilità delle risorse ed energia necessaria per sfruttarle (consiglio il libro "Buono da mangiare" di Harris Marvin) ma credo che il tuo ragionamento sia viziato dal considerare a priori l'alimentazione onnivora come "sbagliata". Gli scimpanzè, la specie animale più simile all'uomo, pur vivendo in un ambiente dove frutta e vegetali sono abbondanti cercano attivamente fonti animali (arrivando addirittura ad uccidere e mangiare i propri simili). Certo nella loro alimentazione frutta e vegetali sono preponderanti ma in caso di disponibilità di carne ognuno di loro ignora frutta e verdura per precipitarsi su questa fonte. Questo comportamento naturale, non condizionato dalla disponibilità delle risorse o dalla cultura, mi fa pensare che per lo scimpanzè e probabilmente anche per l'uomo le fonti animali rispondano ad esigenze precise dell'organismo unite a questioni "eonomiche": trovare una fonte di nutrimento preziosa con il minimo sforzo.

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  9. mmmm... sicuramente l'osservazione è interessante. A parte che all'interno dei primati abbiamo diversi tipi di alimentazione, che sicuramente sono dettati dal contesto ambientale di sopravvivenza. Sottolineo che i gorilla di montagna, simili a noi più dello scimpanzè (per un pelo ;-) http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/12/03/gorilla-primate-evolutivamente-vicino-uomo.html) si nutrono di foglie e di bacche. Ora vista la mole dell'animale e la struttura "proteica" che ha, il dubbio che mangiar "carne" sia un "eccesso" mi viene. Inoltre bisognerebbe spiegare perché la nostra società peggiora la propria salute in rapporto diretto con l'aumentare della dieta cosiddetta "occidentale", ricca di derivati animali (the china study). Bisognerebbe anche spiegare perché ci manca l'enzima Uricasi per lo smaltimento degli acidi urici, che in eccesso si depositano poi nelle articolazioni... Insomma, colgo lo spunto che di sicuro mi stai dando, ma da un punto di vista evoluzionistico mi sembra che ci sia un "BACO" se ci mancano dei pezzi (intestino lungo, denti sbagliati, necessità di cottura, ecc.) per approvvigionarci di fonti animali. Non credi? Ciao e grazie.

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    1. Si la questione è decisamente complessa. Credo che in natura ci sia posto per le imperfezioni fino a che queste non interferiscano, nel breve e medio termine, con la sopravvivenza della specie cioè con il suo ciclo riproduttivo. In particolare l'uomo dimostra capacità di adattamento formidabili e prospera in tutto il pianeta seguendo le diete più varie (Dagli eschimesi fino ai popoli vegetariani). Nel lungo termine invece il disegno della natura è più vasto del limitato orizzonte di una singola specie, tanto che se si guarda la storia della vita l'estinzione è più una regola che un eccezione, come dire.. se una specie è cosi fessa da far fuori se stessa è tutto ok comunque. Detto questo, anche se per le leggi di natura non c'è differenza tra una muffa, un' erbaccia e l'uomo, la ricerca personale o collettiva del miglior equilibrio tra ambiente, alimentazione e salute rimane un aspirazione sacrosanta! Ciao e grazie a te.

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    2. Grazie davvero per le tue parole. Le trovo profondissime e assolutamente condivisibili. Hai espresso concetti davvero molto interessanti che ci insegnano a guardare in modo ampio a tutte le espressioni di Madre Natura nel breve, nel medio e nel lungo periodo. Spero di leggerti ancora.

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