The China Study: il salvavita

lunedì 1 novembre 2010

... qui c'è troppa carne al fuoco !!!

In questo post voglio affrontare un discorso molto molto delicato. La nutrizione moderna è fondata su 4 pilastri: carne, grano, latte e derivati, dolci. Frutta  e verdura sono relegati alla posizione di contorno o chiusura.

Sul latte già ho espresso la mia opinione, adesso è il turno della carne.

Dovete sapere che ero un carnivoro convinto e soddisfatto. Un bel filetto al pepe verde o una bella fiorentina al sangue appena cotta con patate al forno. Per i carnivori queste cosiddette pietanze sono delle vere leccornie. Ma poi ho iniziato a studiare alimentazione e nutrizione e, scoprendo cose interessanti, sono diventato vegano (cioè mi alimento senza proteine animali di nessun tipo).
Per diventare vegetariani ci sono ben 3 motivi:
  1. la salute
  2. l'aspetto morale
  3. l'ecologia
Partiamo dal primo.

La salute
Molti sono convinti che l'uomo sia un animale onnivoro, ma diverse prove scientifiche dimostrano senza il benché minimo dubbio che non è così.
Dal punto di vista della nostra anatomia la carne è fuori luogo in quanto:
  • i denti ci dicono che la parte anteriore è fatta per incidere e dividere (come i denti del cavallo), la parte posteriore è fatta per macinare essendo di forma cilindrica. Inoltre la mascella si muove lateralmente, proprio per effettuare il movimento a macina. La dentatura di un carnivoro non ha queste caratteristiche ed i denti sono tutti di forma conica/lama per lacerare e strappare.
  • L'apparato digerente umano è molto lungo, il solo intestino è in proporzione col tronco in rapporto maggiore rispetto a quello dei carnivori. La carne in fase di digestione produce acido fosforico, putrescina e cadaverina, che sono i residui della putrefazione carnea. I carnivori hanno un intestino più corto per liberarsi in fretta dei residui tossici. L'intestino dei carnivori è molto più acido di quello degli erbivori/frugivori per digerire anche ossa e scorie pericolose.
  • Il fegato negli uomini non può sintetizzare la vitamina A, come negli erbivori. Nei carnivori si.
  • Non abbiamo artigli, canini accuminati e grandi.
Queste semplici osservazioni oggettive ci dicono che non siamo carnivori/onnivori. Ma allora perché mangiamo carne?
Perché come specie abbiamo dovuto sopravvivere, e quando in epoche remote non c'erano frutti, ortaggi, ecc. ci siamo adattati ed abbiamo mangiato prima le uova (facili da reperire), poi i piccoli uccelli ed i pesci, e poi animali più grandi.
Certo in caso di sopravvivenza possiamo mangiare anche la carne (meraviglie dell'organismo umano), ma nutrirsi di carne anche in caso di abbondanza di vegetali è, secondo me, un errore grossolano.
Vi ricordate il film Alive dove una squadra di rugby resta sulle Ande dopo un incidente aereo e si ciba dei compagni morti per sopravvivere? Non è che una volta tratti in salvo hanno continuato a mangiare persone! Noi invece come specie perseveriamo nell'errore. Complimenti!

Inoltre, e questa forse in pochi la sanno, l'anemia si cura smettendo di mangiare la carne! Eh già, il contrario di quello che ci dicono. Le proteine della carne animale sono diverse da quelle umane, quindi il corpo deve usare le sue risorse per poter smontare e rimontare le proteine come necessita. Nutrendosi di foglia verde, invece assumiamo clorofilla che ha gli stessi componenti dei globuli rossi in forma più semplice (cioè già smontata, le porfirine), quindi è più idonea a "fare sangue". Inoltre l'acidificazione indotta dal consumo di carne fa usare i sali (compresi quelli di ferro e l'emoglobina) per ristabilire l'omeostasi alcalina. Da qui l'anemia. Mia moglie è l'esempio vivente di tutto questo. Anemica da sempre (con qualsiasi rimedio scientifico), smette di mangiare carne e voilà: ferro, emoglobina e ferritina tutti tornati nella norma. Mai accaduto prima... Miracolo!!!

Per l'apporto di proteine, dichiaro senza paura di smentita, che la carne è sopravvalutata. Primo all'uomo bastano dai 0,5 ad 1 grammo per chilo di proteine al giorno, e poi considerate che nel latte materno per far crescere un neonato ci sono solo il 2% di proteine. Anche in frutta, verdura, ortaggi, noci, semi, ecc. ci sono proteine, e sono in combinazione perfetta per la nutrizione umana.

Inoltre i carnivori, non mangiano il muscolo. Nei carnivori il capobranco che si ciba per primo, mangia l'animale ancora caldo e ne consuma principalmente le interiora crude (molto più ricche di nutrienti dei muscoli). Al branco poi lascia la parte meno pregiata: i muscoli.
Noi mangiamo principalmente i muscoli dell'animale e cotti o trattati, cioè distrutti di tutti i possibili nutrienti, per pochi che siano.

Siamo necrofagi. Mangiamo animali morti ormai da tempo, conservati con processi di mummificazione moderna. Secondo voi come potrà essere la nostra salute?

La morale
L'aspetto morale è il cavallo di battaglia dei vegan, a mio avviso un po' debole come motivazione al cambiamento, ma comunque è una questione più che vera.

Gli animali da allevamento sono maltrattati in tali atroci modi paragonabili solo ai campi di sterminio della seconda guerra mondiale. Ma lo sapete che vengono nutriti in modo talmente "disumano" che arrivano a pesare così tanto da non riuscire a stare più in piedi sulle loro zampe? Oppure fanno dei buchi all'altezza dello stomaco, che poi tappano con del silicone, per verificare e sbloccare eventuali intoppamenti? Sono scene raccapriccianti. Per ucciderli li trascinano a forza e con pareti mobili di acciaio li immobilizzano per poi sparagli in testa. E tutto questo per una bistecca di cui si può fare tranqiullamente a meno? Chi è la vera bestia qui?

Noi specie umana siamo la peggiore delle bestie infernali per questo pianeta. Ci meritiamo l'estinzione senza possibilità di appello.

Questo però ha anche un riscontro sulla salute. Durante questo gentile trattamento, l'animale non è tranquillo, ma è a dir poco terrorizzato. Le sue surrenali pompano adrenalina, il cuore va a mille. Le scariche ormonali di paura, aggressività, sono al massimo. In questo stato l'organismo smette le normali funzioni di digestione, di eliminazione delle scorie, e dirotta tutte le risorse alla ricerca della sopravvivenza. Poi muore.

Nella carne troveremo tutto questo, scorie ed ormoni che interferiranno con il nostro sistema ormonale. Assumeremo atteggiamenti aggressivi, di tensione dovuta alla paura delle cose più banali. Chiedete in giro, i vegetariani sono noti per essere "mediamente" più pacifici. Questo è dovuto anche ai suddetti motivi. Test negli USA hanno confermato che una dieta vegetariana data in una scuola per ragazzi caratteriali ne ha cambiato talmente il comportamento da non avere più problemi dal punto di vista di relazione (cfr Super Size Me).

Per non parlare poi dei contenuti di ormoni della crescita (vedi bambini che hanno sempre più sviluppi fisiologici precoci), antibiotici, o veleni vari dovuti ad alimentazioni innaturali dell'animale (vogliamo parlare di dare farine animali ad animali erbivori? ... è una mostruosità abominevole, in nome del commercio ...).

L'ecologia
Questo è l'aspetto per me più incredibile. Scopro guardando un documentario che i gas prodotti dagli animali dovuti ai processi di digestione inquina più di tutte le fabbriche ed i trasporti del mondo. Cosa?! le puzze ed i rutti delle vacche (e non solo)? Maddai!
Eppure è così.
Il metano prodotto nei processi digestivi produce più di 1/3 dei gas serra dell'intero pianeta. Contando poi che per alimentare questi animali si radono al suolo le foreste per coltivare la soia/mais, il conto è presto fatto.
Mangiare una bistecca di carne, o altro derivato animale, inquina il pianeta più di farsi un giro in macchina.
Inoltre il cibo vegetale che potrebbe sfamare l'intero pianeta, viene dato agli animali di cui ci cibiamo. Ma è una follia! Do la soia/mais al manzo e poi mi mangio il manzo? E perché non mangio la soia/mais direttamente? Maggiore salute, minore inquinamento, minore crudeltà. Facile no?



Ultima osservazione. In natura devono conservarsi gli equilibri dinamici, altrimenti il sistema si rompe. In questo caso il numero di predatori (noi, gli "umani") deve essere in numero molto inferiore delle prede. Se questo equilibrio si rompe, le prede scompaiono, e quindi anche il predatore. Bene, grazie alla rivoluzione cinese, indiana, ecc. ci sono sempre più consumatori di carne... secondo voi quale sarà l'epilogo? Più consumatori di carne, più manzi/altro, più campi di soia/mais, più deforestazione, più metano meno ossigeno. Non è difficile prevedere l'esito di tale processo.

Bene, ho finito. E meno male direte voi.
Ero carnivoro convinto, ma la forza dei risultati, le osservazioni empiriche, le esperienze dirette, gli esperimenti che ho (abbiamo) fatto semplicemente provando a cambiare (gradualmente), gli studi sull'argomento, i documentari, mi hanno fatto capire quanto la strada vegana sia la più vicina alla salute ed una convivenza armoniosa con l'ambiente circostante. Il vegetariano (o meglio vegano) non ha carenze se si nutre correttamente usando anche semi oleosi, frutta secca, alghe (buonissime tra l'altro), ecc. e non è frustrato perché la dieta è monotona. Semmai è il contrario: colori, sapori, sensazioni incredibili sono nascoste nei vegetali che pian piano stiamo dimenticando. Ma ci vuole un pochino di volontà, di voglia di sperimentare e soprattutto di mettere in discussione se stessi ed i paradigmi conosciuti fino a questo momento.

No mi resta che augurarvi: Buon appetito!

domenica 10 ottobre 2010

Acida sempre uh uh uh ... Acido, acida ...

Quante cose di cui parlare e quanto poco tempo per scriverle. A questo giro propongo il tema dell'acidosi organica.

Quello che dovreste sapere è che  quasi tutto il corpo, come ad esempio il sangue, è basato su un sistema in equilibrio che si attesta attorno ad una acidità tra pH 7.35 e 7.45. Quindi pH leggermente alcalino (basico). Al di fuori di questo range, l'organismo umano, muore  oppure si ammala molto molto gravemente. Quindi l'organismo fa di tutto per poter mantenere questo equilibrio che consente il funzionamento di tutti i processi funzionali vitali.

Il fatto è che il cibo che ingeriamo impatta notevolmente sul livello di acidità del corpo e quindi l'organismo utilizza tutti i mezzi che ha a disposizione per mantenere l'omeostasi.

Ci sono dei meccanismi che tamponano l'acidificazione, tra i quali l'uso di sali minerali (per es. il fosfato di calcio) come spiegavo nel post del latte, la respirazione ed il trasporto dell'ossigeno e della CO2, ecc. Da qui in poi si fa più complicato il discorso, quindi soprassiedo, ma è facilmente reperibile su qualsiasi libro di fisiologia e affini.

Le conseguenze dell'acidificazione sono diverse, ma principalmente si riscontrano un indebolimento delle difese immunitarie, stanchezza psico-fisica e muscolare, demineralizzazione dei denti (carie), artriti e produzione di muco.
Si esatto muco. Il muco, prodotto dalle mucose che ci impasta gli occhi al mattino, quello che ci tappa il naso, che ci tappa le orecchie o ci ingorga la gola. Certo ha "forme" diverse perchè è relativo a distretti funzionali differenti, ma è sempre espressione mucogena delle mucose.
Il muco è il secondo mezzo preferito dal corpo per eliminare le tossine in eccesso. Il primo sono gli organi emuntori (pelle, fegato, reni, polmoni, intestino crasso) seguendo la loro funzione e canale principale. Chiaramente se le tossine e l'acidosi sono in eccesso, le mucose subentrano in forze espellendo anche loro attraverso il muco. Lo stesso accade per la pelle esterna (l'epitelio) attraverso il sudore e ... l'odore. Che bellezza, eh?!

Ci sono quindi cibi che sono più acidificanti (e muco-formanti) di altri. Il fatto è che se il muco è in eccesso vuol dire che anche la tossiemia è in eccesso e questa va ad interferire pesantemente con le funzioni fisiologiche dell'intero sistema.
Uno su tutti è il sistema immunitario, il quale se la spassa se c'è un ambiente pro-alcalosi, ma è in depressione se c'è un ambiente pro-acidosi. Il corpo cerca di mantenere il pH costante, ma mica ci riesce, quindi se la forza di acidificazione è maggiore della forza di de-acidificazione dell'organismo, l'ago della bilancia si sposta verso un ambiente meno alcalino nel range vitale. I reni che sono preposti al filtraggio del sangue, ad esempio hanno molta difficoltà a smaltire eccessi di acidità mentre gli è molto più semplice ribilanciare un eccesso di alcalinità. Insomma, acidificando remiamo contro il nostro stesso organismo ed il nostro sistema immunitario.

Tutto questo ribilanciare, ed espellere ovviamente costa energia e sostanze, sottratte a tutte la altre funzioni vitali, primarie e secondarie.

Facciamo però una piccola precisazione: acidificazione e formazione di muco non sono la stessa cosa, anche se sono correlate. Si riscontra dalle varie tabelle la seguente correlazione generale:
  • sono pro-acidosi e muco-formanti: le proteine animali e vegetali, i grassi animali, le farine raffinate ed i cereali, gli zuccheri raffinati, le spezie e/o droghe, gli additivi chimici. 
  • sono pro-alcalosi e non muco-formanti: la frutta e la verdura fresca matura, alcuni cereali integrali, alcune radici/tuberi (patate dolci, carote, topinambur) leggermente cotte.

Quindi cosa magiare? E qui le dolenti note per i promotori di diete onnivore moderne e non... Però io non voglio che voi cambiate, sarei già felice di avervi stimolato una minima curiosità o dubbio tale da farvi approfondire la questione, o quanto meno se vi doveste ammalare o siete immuno-depressi o generate muco come un blob fuori controllo, almeno una possibile motivazione l'avete... Il mio consiglio è dopo una buona lettura, provate e verificate di persona. Datevi qualche mese. Provare per credere.

Passiamo ora alla fatidica lista di orientamento generale:

Cibi pro-alcalosi
  • frutta fresca, limoni, pomodori, ecc. (pref. cruda)
  • frutti di bosco
  • verdura fresca (pref. cruda)
  • ortaggi, carote, ecc.
  • riso integrale saltato, 
  • grano saraceno,
  • castagne
  • yogurt magro fresco
  • olio ex di oliva , di semi di girasole, di lino, di vinacciolo spremuti a freddo
  • aglio
  • alghe
  • patate dolci
Cibi pro-acidosi
  • frutta secca
  • cereali
  • legumi
  • patate
  • carne (tutta)
  • frutti di mare
  • latte e derivati
  • dolci (tutti)
  • cacao e cioccolato
  • grassi saturi (e cibi fritti)
  • mais e polenta
  • sale
  • zucchero raffinato
  • farine raffinate
Dubbi
  • pesce (che però provoca muco).

Alcuni cibi ho preferito isolarli in quanto degni di nota. Come i limoni (sempre bio chiaramente). Il limone che è ha un acido notevole (l'acido citrico), in realtà dopo la digestione lascia ceneri alcaline, quindi promuove l'alcalosi. Anzi il limone è talmente eccezionale come cibo che aiuta ad eliminare la muco-tossiemia anche incrostata che abbiamo nel corpo (ad esempio nelle articolazioni), oltre ad aiutare nell'assorbimento del ferro contenuto nella verdura e negli ortaggi.

Ora, non è che si devono evitare tutti i cibi pro-acidosi o muco-formanti, però secondo la giusta combinazione degli alimenti si possono accoppiare i muco formanti con i non-muco-formanti. Questo permette di "tamponare" gli effetti negativi di un cibo con un altro. E' chiaro che una spremutina di limone sulla carne NON è sufficiente a tamponare l'acidificazione della bistecca, mentre qualche gheriglio di noce nell'insalata (mi raccomando senza pomodori, limone o altra frutta) è ottimo e nutriente.

Bene. Di seguito trovate un paio di riferimenti bibliografici da cui iniziare. Uno è la dieta senza muco di Arnold Ehret (che considero mitico) e l'altro è il metodo Kousmine (che non condivido appieno, ma è un testo scritto da medici, quindi con dettagli di biochimica interessanti).

Arnold Ehret - la dieta senza muco

Questo testo è spettacolare. Va letto però con la massima apertura mentale e soprattutto va provato. I risultati sono strabilianti. Evitate le ricette del cotto... sono fuffa.


Il metodo Kousmine

Questo testo è scritto da medici. Interessanti le pratiche salutistiche e le  informazioni sui cibi. Meno condivisibili l'utilizzo dei vaccini e della crema Kousmine a colazione. Per il resto è un buon riferimento.

Spero di non essere stato troppo "acido" sta volta e vi aspetto al prossimo post che sto preparando sulle proteine e la carne. Perché certe cose è bene saperle, anche se si continua con le proprie abitudini.

A presto allora.

domenica 12 settembre 2010

Scusate, mi sono frainteso!

Ciao a tutti, con questo post voglio chiarire alcune questioni sollevate da un mio caro amico. Quest'amico, un tipo culturalmente tosto che stimo, ha rifiutato di linkare il mio blog per il "tono" con cui comunico le informazioni e per la "povertà" di riferimenti bibliografici. Inoltre non concorda con tutto quanto riportato.

Queste sue critiche, che ovviamente mi hanno urtato inizialmente, mi hanno fatto pensare che forse non è il solo ad aver percepito questo dal blog. Allora, anche se a questo giro volevo postare un'altra cosa, preferisco subito fare dei chiarimenti a riguardo.

Questo NON è un blog scientifico. E' un blog divulgativo, basato su studi e prove personali, che quindi posso confermare che per me hanno funzionato, e funzionano, meravigliosamente. Funzioneranno meravigliosamente anche per voi? E chi lo sa! Non vi resta che provare. Io riporto dei suggerimenti, che potete verificare in prima persona consultanto i testi che ho consultato io e magari altri ancora.

La critica al tono è stata relativa al modo "imperativo" di diffondere le informazioni: << questo è giusto! >> << questo è sbagliato! >> come se io avessi la verità in tasca. E' chiaro che la verità non ce l'ha nessuno, tranne l'Universo stesso. Però la verità non ce l'ha nemmeno la televisione, la radio, i giornali, le riviste, ecc. che appartengono al main stream.
Il main stream è costituito da tutte quelle informazioni che ci arrivano, per la maggior parte, sempre dalle solite fonti o attraverso i soliti filtri. E' tutto ciò che è al servizio del commercio, in un modo o nell'altro.

Sono molto molto arrabbiato perché al giorno d'oggi in cui abbiamo potenti mezzi di comunicazione di massa, lo spazio alle informazioni vere importanti non viene data perché i media sono tutti al servizio della casta del commercio ed alcune informazioni potrebbero cambiare lo status quo. In ogni settore. Ma questo è il mio punto di vista.

Quindi con questo umore urlo forte e chiaro il mio dissenso, cercando di giustificare con dati facilmente reperibili sul WEB, le mie affermazioni, ma invito tutti (e lo faccio fin dal primo post) ad approfondire personalmente senza prendere le mie parole come oro colato ma usandole come spunto per alimentare la propria curiosità.
Il mio amico mi ricorda una cosa che io applico ormai in automatico, ma voglio ricordarla anche a voi: la scienza è prima di tutto empirismo. Tantevvero che la Naturopatia è chiamata anche "Medicina Empirica" perché si basa sull'osservazione. Osservare, Provare, Capire, Replicare.

E' chiaro che se io vi dico che il latte ed i latticini fanno male e voi prendete un libro con in copertina la piramide alimentare standard, troverete tutt'altre informazioni. Ma se cercate, "fuori dal giro" del main stream, libri di case editrici specializzate in "visioni alternative" (Punto d'incontro, Macro Librarsi, TecnicheNuove, RED! e altre ancora) troverete da soli le risposte che cercate.

Il limite di contenuto della critica del mio amico è quella di dirmi "Io ho sperimentato tanto che sono sicuro di aver raggiunto l'ottimo, quindi non lo cambio". Non si raggiunge mai l'ottimo. E sperimentare consapevolmente altre strade è il modo per cambiare, e quindi crescere. Anche se il risultato dell'esperimento non dovesse essere quello atteso. Ho imparato nella vita che una delle leggi naturali più importanti è la seguente:
"Ciò che non cresce, muore. Cresce ciò che cambia, per volontà o per necessità. Questo è ciò che accade continuamente."

Chiedo scusa a tutti se il mio tono possa essere sembrato troppo perentorio, però i miei studi sull'alimentazione mi hanno insegnato, e continuano a confermarlo, che l'uomo è disegnato per un certo tipo di cibo, che non è il JUNK-FOOD o il "cibo della tradizione" che ci mettono davanti al naso da consumare. Poi ci sono l'inquinamento, lo stress, l'elettromagnetismo e chi più ne ha più ne metta. Quindi la salute di un essere umano va intesa in senso olistico, cioè globale. Ho in previsione dei post relativi anche su questi aspetti.
Ma il cibo è una aspetto sotto li nostro controllo, mentre il resto a volte non lo è, ed è un elemento di importanza troppo vitale per poterlo trascurare. E' la prima fonte di approvvigionamento energetico e di materia. Se è di scarsa qualità o se è assunta male, cioè in modo diverso da come previsto dalla Natura, il corpo si ammala. Prima (per qualcuno) o poi (per qualcun'altro).

Quindi l'altro elemento di critica è stato sul concentrarsi principalmente sull'alimentazione e non su altro. E' vero. Ma il blog è giovane, ho tanti tanti argomenti da voler affrontare, e qualcosina di natura filosofica l'abbiamo anche già vista assieme. Mi riprometto di alternare con maggiore frequenza anche argomenti sulla psiche, su aspetti spirituali e sull'attività fisica.

Cioè in definitiva, tutti gli aspetti di uno stile di vita equilibrato e conforme al nostro essere. Perché come dice il mio amico: "Non siamo tutti uguali" ed io gli ho risposto: "è vero, ma abbiamo tutti 2 gambe, 2 braccia, 2 occhi, 1 naso, 1 bocca, 1 intestino, ecc." uguali per tutti a meno di deformità congenite o traumatiche. Poi variano alcune caratteristiche di dettaglio come l'altezza, il colore, il carattere, le propensioni, i talenti, il numero di scarpe, la lateralità, il metabolismo, e così via. E qui entriamo in gioco noi con il conoscerci e ri-conoscerci per adattare la regola generale al nostro caso particolare.

Secondo me ognuno deve scegliere l'alimentazione a lui più congegnale, ma con cibi scelti all'interno del paniere dei cibi umano-compatibili. Cioè quei cibi che all'organismo non danno reazioni avverse. Il resto è dannoso, anche se sembra che l'organismo riesca a tollerarlo nel breve periodo e saltuariamente.
Meraviglie dell'organismo umano! Non è che se il corpo riesce ad adattarsi per le sue capacità elastiche ad una situazione di emergenza, poi nella vita "normale" bisogna continuare come se si fosse in emergenza.
Come quella squadra di rugby che cadde sulle Ande e si ridusse al cannibbalismo per sopravvivere. Non è che tornati a casa continuarono a mangiare le persone!


Concludo dicendo grazie a tutti quelli che mi permettono di migliorare il blog, la comunicazione ed i contenuti, compreso al mio amico, che pur essendo un po' duro e poco diplomatico, ha evidenziato i punti su cui lavorare. E per questo lo stimo e gli voglio bene. Ciao.

mercoledì 25 agosto 2010

Latte... alle ginocchia

Ciao a tutti e bentornati dalle troppo brevi vacanze estive.

Parliamo di latte? è uno degli argomenti della nostra lista di riferimento del post False credenze.

Il latte (e derivati), e non mi riferisco solo a quello vaccino, a detta di dietologi, di televisione (spot), riviste, esperti, medici, ecc. è un alimento fondamentale per la dieta di un essere umano.

Già ma cos'è un'essere umano? è un mammifero, e come tale appena nasce inizia a bere latte materno dalla tetta della mamma. Fate un attimo mente locale. Quanti mammiferi in età adulta bevono latte? Ve lo dico io. Nessuno! Ma allora un toro, un elefante, la giraffa, ed il gorilla di montagna come fanno a "farsi le ossa"? E non sono nemmeno ossicini piccoli!!!

L'uomo fa una cosa altamente innaturale, ma vediamo perché il bere latte da adulti fa male.

Non mi dilungo sulla qualità del latte, in quanto è troppo evidente. Pensate a mucche stipate, ammalate e tenute in vita con antibiotici, ormoni di sintesi, stressate, nutrite con cibi ricchi di additivi chimici non idonei ed a volte anche ammalate di mastite. Nel latte che bevete ci sarà tutto questo, ed anche di più... anche se pastorizzato.

Ma veniamo al nocciolo. Il latte contiene sì il calcio, ma è in forma colloidale, non assorbibile dall'organismo umano, che invece predilige la forma ionica. Quindi di questo calcio ne assorbiamo una percentuale molto molto bassa rispetto a quella ingerita.

Inoltre... Il latte è molto ricco di proteine e grassi animali. L'assunzione di questo tipo di cibo tende a spostare l'acidità del nostro organismo da un Ph di circa 7.4 (alcalino), ad uno acido. Ma l'organismo non può permettersi questo, altrimenti... si muore! Quindi attinge a tutte le sue risorse per mantenere l'equilibrio alcalino soprattutto utilizzando minerali ionici. Ed indovinate da dove pesca i minerali? Esatto, dalle ossa! Estraendo fosfato di calcio che ridisciolto aiuta l'alcalosi.
Ovviamente questo meccanismo non è l'unico e la descrizione dei processi è molto più complessa di quella riportata. Infatti anche l'apporto di vitamina D è fondamentale nei processi del calcio, ed in questo la luce solare la fa da padrone perché ne stimola l'assorbimento. Quindi meglio passare qualche ora al sole e all'aria aperta che farsi un bicchiere di latte!

Riassumendo: bevo latte per avere il calcio per le mie ossa (e non solo), ma ne assorbo poco, ed inoltre ne sottraggo di più dalle ossa di quanto ne assorbo.

Mi viene da dire: " Non male! "
Bere latte non previene l'osteoporosi, la causa!

Il latte di mucca serve a far crescere vitelli, quello di capra i capretti, quello di asina gli asinelli, e quello della donna i "cuccioli di uomo". Vedete anche voi la distorsione? Sarebbe già strano vedere un uomo o donna adulti attaccati alla tetta della mamma. Provate ad immaginarveli attaccati alla tetta di una mucca... anzi, guardate voi stessi.


Lo so che non siete del tutto convinti. Vi invito a fare ricerche a riguardo, sicuro che troverete conferme di quanto affermo. Di seguito vi indico alcuni riferimenti web utili per approfondire obiettivamente la questione:

    Le informazioni riportate nei siti indicati, vanno integrate in un'unica sintesi che vi rende la completezza della situazione reale.

    Spesso in questi siti si palesa l'ignoranza di chi consiglia il latte come fonte di calcio per la salute dell'organismo e delle ossa. Ci sono due considerazioni da fare: l'ignoranza magari non è volontaria, nel senso che medici e dietologi studiano in università gestite da "baroni" foraggiati e foraggiate dalle cosiddette lobby del cibo e del farmaco. La mal informazione mediatica poi è completamente nelle mani di politica (foraggiata) e di inserzionisti, che guarda caso sono sempre gli stessi.

    Ma avete idea di quanto valga il mercato del latte a livello mondiale? Facendo qualche ricerca, alcuni articoli americani attestano il mercato mondiale 2007 del latte attorno ai USD 2.117,5 MLD (1.482.250.000.000,00 Euro/Anno). Pensate cosa dovesse succedere se una nuova politica della salute pubblica dicesse che non si deve più assumere latte e derivati... il finimondo! Meglio vendere pilloline ed integratori di calcio così alimentiamo le farmaceutiche e sono tutti contenti... tranne chi sta male.

    Ad oggi le intolleranze al latte che stanno venendo fuori sono comunque in aumento ed il nuovo pensiero che si sta concretizzando è semplice: ma non è che il latte vaccino all'uomo non fa bene, e SOLO alcuni individui riescono a tollerarlo? Cioè l'esatto contrario di quello che ci vogliono far credere. Quelli strani sono i "tolleranti" non gli intolleranti. Da adulti siamo tutti intolleranti al latte (materno e non) per costituzione genetica!

    Però ai bambini il latte vaccino fa bene, vero?! NO.

    Il latte vaccino fa crescere vitelli, non bambini. E' troppo grasso e proteico. Alla peggio è meglio sostituire con i succhi di frutta freschissimi, centrifugati di verdure, ecc. "[...] Il latte vaccino, dovendo servire ai vitelli, che hanno una velocità d’accrescimento fisico notevolmente superiore a quell’umana (raddoppiano il proprio peso dopo appena 47 giorni dalla nascita, mentre il neonato umano lo raddoppia in 180 giorni), contiene dal 3,5% al 5% di proteine, contro l’1,2% del latte umano. Tale notevole quantità di proteine nel latte  di mucca costituisce, quindi, un’autentica overdose proteica per un essere umano. Si è così accertato che quando le proteine superano il normale fabbisogno del mammifero che assume un determinato latte, l’eccesso determina un sovraccarico per il fegato e le reni, che hanno il compito di eliminare i prodotti del metabolismo proteico. Il latte  umano, al contrario di quello vaccino, garantisce al neonato la massima prevenzione dalle allergie e dalle infezioni.[...]" ( www.vegetarian.it )


    Latte  Umano  Mucca  Capra 




    Lattosio  7% 4,40% 4,80%




    Grassi  4% 4,50% 3,70%




    Proteine  1,50% 4,30% 3,50%




    Sali  0,20% 0,80% 0,45%
    (www.disinformazione.it)


    Infine vi voglio dire che il migliore calcio assimilabile è sempre di provenienza organica, quindi da piante e non dal gesso o pillole sintetiche! Fonti molto utili sono ovviamente i semini oleosi, le piante verdi e le alghe che sono veramente ricche di calcio assimilabilissimo.
    Alcuni integratori a base di calcio corallo possono aiutare. Ma vi faccio una domanda:

    Ma come fa il toro o il bufalo con le "ossicine" che ha a costituirle e mantenerle mangiando solo erba? e tenete presente che anche i muscoli ed il sistema nervoso usano il calcio per eseguire le loro funzioni... quindi?

    Abbiamo veramante bisogno di integrare il calcio? 
    Si, se continuiamo ad acidificare il corpo con proteine e grassi animali. 
    No, se la nostra dieta è pro-alcalosi.
    Ma questa è un'altra storia.

    domenica 1 agosto 2010

    Svegliati Neo.Toc Toc...

    Mangiare sano ora è un disturbo mentale

    Scusate amici miei, avevo salutato per le vacanze, ma questa ve la devo proprio raccontare.



    Leggo sul mio sito di informazione preferito una notizia davvero divertente tratta da questo sito. In particolare si parla di malattia mentale, ma di una in particolare: la mania di mangiar sano.
    Cioè?! Cioè se ti ostini a non mangiare ciò che trovi nei ristoranti, se smanii per mangiare frutta fresca biologica, se ami le verdure e proprio non riesci a mangiare carne. Se ti ostini a non voler ingurgitare cibi alterati, OGM, coltivati con le peggiori tecniche basate su idrocarburi (vedi i fertilizzanti sintetici), ecc. allora sei affetto da ortoressia nervosa. Lo dice il Guardian con più di un articolo (non li ho letti ancora però...). E' grave?... certo! si cura con psicofarmaci e può portare ad una consapevolezza troppo elevata da poter controllare.

    Beh, io quando l'ho letto mi sono fatto davvero un mucchio di risate, però la cosa è serissima.

    Questa è una guerra, e si combatte a suon di mal-informazione con chi la spara più grossa. Adesso ci vogliono far credere che voler evitare cibo malsano è una malattia mentale. Vuol dire che chi diffonde quest'informazioni è ormai disperato, in quanto anche un bambino si renderebbe conto, anche ammettendo tutte le dimostrazioni scientifiche del caso, che la sola affermazione è una follia. E quindi ci troviamo nel dare ascolto ad una affermazione folle su una follia! (e qui ci starebbe quel risolino folle e schizzato dell'immagine...ah Ah eh Eh eH HI hI).

    Attenzione amici. Chi sono quelli che fanno questa cosa? beh cerchiamo di capire prima il contesto, poi lo giudichiamo:
    1. il biologico sta crescendo di quote di mercato del 20% annuo, anche con la grave crisi economica in atto
    2. metà dei paesi europei hanno rifiutato coltivazioni OGM per la pericolosità
    3. le persone che iniziano a nutrirsi sano (nell'ordine), vegetariani, vegani, crudisti e fruttariani, sviluppano una autocoscienza ed una percezione del mondo più profondi e d'insieme. 
    Cioè le persone piano piano stanno diventando sempre più consapevoli ed incontrollabili. La situazione è critica, quindi ci provano: << facciamo sembrare questi "fanatici" dei malati, così arginiamo il problema. O al meno ci proviamo! >> devono aver pensato i capoccioni del marketing interpellati.

    Ecco come la vedo io. Corporation, privati con fantastiliardi, logge massoniche, big pharma, food industries,  visto che il cambiamento è lento ma inizia a diventare sempre più visibile ed importante, tirano queste bordate, a volte anche al limite della credibilità.

    Comunque vi invito a leggere le fonti direttamente così da farvi un'idea tutta vostra:
    Ciao e buona lettura.

    domenica 25 luglio 2010

    Ma che combinazione!

    Eccoci qui. Come da elenco promesso del precedente post sulle False "credenze", vi riporto le prime dritte per un passaggio graduale ad una alimentazione più sana.

    Forse avete già sentito parlare di dieta dissociata, che non è una dieta dalla doppia personalità bisognosa di ricovero!

    Il primo e più semplice accorgimento per migliorare le proprie funzioni digestive (e la salute) è di ingerire i cibi in modo tale da favorirne la digestione e l'assimilazione. Infatti dovete sapere che cibi diversi hanno processi di digestione diversa, a volte, addirittura opposti. E' il caso delle proteine e dei carboidrati.
    Innanzitutto definiamo i nomi che useremo da qui in avanti. Tutti i cibi hanno molti elementi che li compongono, zuccheri, proteine, vitamine, enzimi, grassi, fibra, ecc. Quindi dire di un cibo che è proteico, non vuol dire che non possiede gli altri elementi, ma che ha una prevalenza in proteine. Idem per i carboidrati, la fibra, ecc. Solo una nota su ortaggi e verdura che in genere viene considerata carboidrato: nel nostro caso la chiameremo verdura, in modo da distinguerla dai cereali come i frumenti, riso ed altri.
    Bene. La prima news che vi do è che il processo digestivo dei carboidrati (alcalino) è opposto al processo digestivo delle proteine (acido). Cioè i due processi di digestione si svolgono a due pH differenti.
    Come si traduce questa cosa nell'alimentazione quotidiana? Semplice, Se vi mangiate una bella pasta con il ragù chiedete al vostro intestino di digerire carboidrato (pasta) e proteina (il ragù di carne). Dovendo creare due ambienti opposti, l'intestino non riesce a fare né uno né l'altro, con la conseguenza che impiega molto più tempo ed energie per digerire quanto ingerito, senza riuscirci completamente. ... E poi arriva il sonno ed il conseguente, ma inutile, caffè! ...
    Quindi tutti i piatti più "saporiti" ed il "famoso" pasto completo sono deleteri per l'apparato digerente, perché sottopongono l'organismo ad uno sforzo assurdo per rifornirsi degli elementi e dell'energia ad esso necessari. A lungo andare tale comportamento porta ad una debilitazione dei tessuti dell'apparato digerente, oltre che all'introduzione nel corpo di prodotti non completamente digeriti, con la conseguenza di accumulare tossine ed acidificazione tissutale e le conseguenti malattie.

    Veniamo quindi ad un semplice quanto utile prontuario:

    A) Cibi proteici : carni, salumi, pesce, latte, yogurt, uovo, formaggi, ecc.
    __A.1) Magri
    __A.2) Grassi
    (uova, formaggi)
    B) Cibi amidacei : cereali in chicci e derivati, patate, legumi, castagne
    C) Verdure : tutti, tranne patate e legumi
    D) Frutta fresca
    __D.1) Acida (Agrumi, anans, frutti di bosco, pomodori)
    __D.2) Semi-acida (Mele, pere, fragole, ciliege, pesche, prugne, albicocche)
    __D.3) Zuccherina (uva, banane, fichi, cachi)
    E) Frutta dolce essiccata : uvetta, fichi, datteri, prugne.
    F) Frutta oleosa : noci, nocciole, mandorle, semi di girasole, sesamo, anacardi, ecc.
    H) Erbe aromatiche e spezie.
    I) Condimenti acidi : salsa di pomodoro, aceto o limone.
    L) Condimenti grassi : olii vegetali
    M) Zuccheri semplici
    : miele, zucchero integrale.

    Non associare nello stesso pasto, vuol dire far passare almeno 4 ore tra l'assunizone di un cibo ed il successivo.

    Sulla base di questa definizione vediamo quali combinazioni evitare e quali favorire:

    Combinazioni OK
    A+C+H
    B+C+H
    D
    D.1+D.2
    D.3+D.2
    E+D
    E+F
    L+A
    L+B
    L+C


    Combinaizoni da EVITARE assolutamente
    A+B
    A.1+A.1
    A.1+A.2
    A.2+A.2
    I+B
    A+B+D+E+F+L+M (i dolci)

    Discorso a parte lo fanno i liquidi, come acqua, succhi e tisane, da cosumarsi assolutamente lontani dai pasti. Almeno 30 min prima o 3-4 ore dopo il pasto. Mandare giù 2 dita d'acqua per non soffocare, vanno bene, però non bisognerebbe arrivare al bicchiere o più.
    Il motivo è semplice: l'acqua diluisce i succhi gastrici, rendendoli meno acidi, e quindi rallentando di molto il disciogliemento dei cibi ingeriti.

    Bene questo primo post "tecnico" è finito. Mi sento però di dare qualche dritta di natura psicologica.

    Ippocrate diceva ai bisognosi che andavano a chiedere di essere guariti:

    - Sei pronto a cambiare? Perché se non sei pronto a cambiare, io non posso farti guarire.
    -

    Inoltre, non fate di tutto questo un cruccio, altrimenti i vantaggi di una alimentazione migliore si perdono con lo stress per attuarla. E poi ricordate di modificare le abitudini lentamente, ma in modo costante e permanente. Solo così il cambiamento avrà luogo, ed i risultati saranno grandiosi.

    Un testo dove poter approfondire tali argomenti è "La facile combinazione degli alimenti" dell'igienista dr Shelton (qui indicato).



    Siamo alle porte delle ferie. Questo è il periodo della frutta e della verdura fresca di stagione. Per queste settimane di vacanza date respiro al vostro organismo: mangiate solo frutta e verdura fresca cruda a sazietà. Fegato, reni, ed intestino ringrazieranno, regalandovi maggiore benessere.

    Bene, spero abbiate apprezzato queste prime e semplici dritte per iniziare un nuovo cammino verso la salute.

    Buone vacanze e buona frutta a tutti.

    domenica 4 luglio 2010

    False "Credenze" ...

    Ciao a tutti, cari amici che avete la pazienza di seguirmi. "Scusate il ritardo", citando il mio ben più noto compaesano Troisi, ma il lavoro ufficiale mi ha impegnato oltremodo, ultimamente.
    Sta volta parliamo di false credenze, in due sensi: credenze nel senso di ciò che si pensa essere vero e credenze in riferimento al contenuto del luogo dove il cibo è riposto.
    I luoghi comuni sul cibo sono alla base di una delle schiavitù da olocausto planetario più ampie e profonde dell'intera storia umana. Questo articolo ne elenca alcune che prenderò come spunto per i post successivi. Una sorta di indice a cui riferirci. La lista della spesa delle falsità che ci hanno passato medici, dietologi, esperti, libri sulla linea, trasmissioni sulla salute, e chi più ne ha più ne metta.
    Il motivo? è semplicissimo: l'intero sistema ci vuole malati e con la mente offuscata, così da non avere abbastanza "forza" per capire cosa ci sta realmente accadendo e reagire. Quindi in una sola parola: controllo. La buona notizia è che basta iniziare a cambiare alimentazione e fare qualche pratica disintossicante (fisica e mentale) per schiarirsi la mente e rafforzare il corpo in modo da renderci capaci di capire che siamo tutti schiavi di "Matrix: al fine di convertire l'essere umano in quello". Una volta sani, potremo fare scelte consapevoli, e quindi saremo più liberi. Questo ve lo prometto, perché è quanto mi è successo e mi continua a succedere. Quotidianamente.
    Ma prima di arrivare all'elenco sopra citato vi chiedo di fare una cosa preliminare: per riempire un bicchiere, innanzitutto deve essere vuoto. Lapalissiano certo, ma non scontato. Vuol dire che se avete un bicchiere pieno d'acqua e ci volete mettere il vino, potete sì versare il vino nel bicchiere pieno, ma alla fine avrete acqua e vino. Ovvero sia, né uno né l'altro. Se invece svuotate il bicchiere dall'acqua e poi ci mettete il vino, avrete un bicchiere di solo vino.
    Tutto ciò si traduce per noi, nel "dimenticare" volontariamente tutto quello che sappiamo o crediamo di sapere per certo e farci venire il dubbio legittimo che ciò che stiamo leggendo sia vero. Poi successivamente a fronte di dimostrazioni, verifiche, analisi, ecc. potremo confutarlo.
    Il mio scopo è sempre quello di farvi riflettere da punti di vista diversi. Poi sta ad ognuno indagare e soprattutto provare per capire. Alla fine se funziona ce ne accorgiamo e... se funziona, funziona!
    Bene, veniamo a questo famigerato elenco:
    1. un pasto completo è necessario per avere tutti i nutrienti per una buona salute. FALSO
    2. la carne è un alimento indispensabile che da energia e cura l'anemia. FALSO
    3. latte e derivati fanno bene e forniscono al corpo il calcio necessario per la salute delle ossa. FALSO
    4. la colazione è il pasto più importante della giornata. FALSO
    5. nella preparazione dei cibi è necessario usare il sale e lo zucchero. FALSO
    6. i cibi cotti sono più digeribili di quelli crudi. FALSO
    7. i cibi industriali sono più sicuri di quelli del contadino e sono nutrizionalmente equivalenti a quelli biologici. FALSO
    8. il cibo non c'entra con lo stato di salute emotiva e mentale. FALSO
    9. mal di testa, mal di schiena, male alle articolazioni, disagi fisici, stanchezza, malattie croniche, ecc. non centrano con il cibo ingerito. FALSO.
    10. le bibite fredde sono dissetanti. FALSO.
    Ne ho citati solo 10 per fare cifra tonda ed avere i principali temi a cui fare riferimento. Anche voi capite che si potrebbe andare avanti per ore, ma per iniziare bastano ed avanzano anche questi.

    Inizio col dare qualche spunto di analisi ulteriore:
    1. Un pasto completo combina gli alimenti in modo tale da rendere il cibo ingerito indigeribile, togliendo energia anziché fornirla.
    2. La digestione della carne, provoca nell'intestino la formazione di putrescina e cadaverina ed acido fosforico, che debilitano gravemente l'intestino e l'organismo.
    3. Il latte contiene calcio in forma colloidale quasi totalmente non assorbibile.
    4. durante il digiuno della notte il corpo entra in autolisi. La prima colazione, soprattutto se mattiniera, interrompe il suo stato di pulizia interna, affaticando l'intero organismo.
    5. il sale anestetizza la lingua, lo zucchero richiede una forte scarica insulinica senza dare alcun nutrimento. Creano entrambi dipendenza.
    6. i cibi crudi conservano tutti gli enzimi per la propria digestione. Durante la cottura gli enzimi sono i primi ad essere distrutti insieme alle vitamine.
    7. i cibi industriali contengono una tale quantità di additivi chimici dannosi, che sommati tra di loro nei vari pasti che facciamo, superano le dosi giornaliere di tolleranza definite dagli stessi organi di controllo.
    8. Durante la macellazione gli animali sono trattati talmente male che generano una quantità enorme di ormoni relativi ad emozioni come paura, odio, ostilità, eccitamento, ecc. i quali restano permeati nelle carni. Chi le ingerisce poi esprimerà le stesse emozioni.
    9. se il corpo non riesce a "tollerare" alcuni componenti dei cibi ingeriti, l'intestino si infiamma, creando infiammazione in tutta la zona adiacente (stato febbrile locale), debilitando anche i muscoli, eventualmente, della schiena (per fare un esempio).
    10. Le bibite sono arricchite di così tanti zuccheri raffinati e affini, che il corpo per discioglierli necessita di più acqua, quindi induce altra sete.
    Sono solo spunti, è chiaro. Per ognuno di questi argomenti ci sono molte informazioni da condividere con voi, ma intanto avete un "aperitivo" con cui stuzzicare l'appetito della curiosità.
    A presto, quindi, per il prossimo post sulle combinazioni alimentari.

    domenica 30 maggio 2010

    Dubbio e pensiero comune

    Oggi voglio parlare di dubbi. Tra amici e familiari sono ovviamente considerato un "tipo strano", fuori dalle righe. Spesso le mie convinzioni sono in netta opposizione con il pensiero comune. Cioè quel modo di pensare standard che fa sentire l'appartenenza ad una comunità. Di fatto il pensiero comune è l'equivalente della tendenza nel mondo della moda. Se sei vestito secondo la moda corrente, sei accettato e riconosciuto dal gruppo sociale a cui appartieni, altrimenti sei fuori! Il pensiero comune fa sentire tranquilli e non fa sentire soli. Ecco a me non interessa né la moda di tendenza né il pensiero comune, se non si rivelano di una qualche utilità per la vita in armonia con l'ambiente e le persone.
    Ma torniamo al dubbio. Ciò che mi differenzia maggiormente dalle persone che mi circondano è una forma mentis basata sui dubbi.
    Sovente abbiamo dubbi che fanno nascere domande per le quali cerchiamo una risposta. Personalmente mi sento diverso in quanto le risposte le cerco "altrove", cioè fuori dal pensiero comune, che ovviamente già conosco.

    Si potrebbe dire che il dubbio è padre della curiosità, come la curiosità è figlia dell'intelligenza.
    Citando il nobel Bertrand Russel "La cosa seccante di questo mondo è che gli imbecilli sono sicuri di sé, mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi." E' qualche giorno che rimugino su questa affermazione, chiedendomi il significato meno evidente. Perché dubbio ed intelligenza sono collegati? Cosa li accomuna? Ieri sera un'amica mi ha dato la risposta, suo malgrado ed incosapevolmente. Se sei sempre sicuro di quanto sai, o credi di sapere, non sarai mai aperto a nuove informazioni, quindi la tua mente non acquisirà nuove nozioni e concetti, restando costante nel modo di pensare. Cioè la certezza che non lascia spazio ai dubbi non fa crescere.
    L'intelligenza, in una definizione molto riduttiva, è la capacità di adattarsi alle condizioni che cambiano. Se si ha un numero limitato di informazioni e capacità, l'adattamento al cambiamento è assai difficile e si subiscono le condizioni del sistema a cui si appartiene. Mentre il soggetto che possiede un maggior numero di opzioni rispetto agli altri, controlla il sistema.
    Questo concetto, è espresso in cibernetica come varietà indispensabile.
    I dubbi quindi fanno acquisire nuove capacità rispetto al pensiero comune, aumentando la nostra varietà indispensabile all'interno del sistema in cui siamo inseriti. Inoltre i dubbi ci permettono di scoprire abitudini errate che ci ancorano in modo statico ad una realtà mutevole, e danno nuova linfa alla mente dandole la capacità di adattarsi per soddisfare le proprie esigenze.

    Il dubbio risulta essere quella porta che permette alla mente di restare aperta. Come una stanza. Se un locale è senza porte, nessuno può entrare, rendendo inutile l'esistenza del locale stesso. Ma se questo è dotato di porte, un flusso di persone potrà entrare ed uscire usandone le funzioni (cucina, salotto, bagno, ... ). Così è la mente.
    Se si hanno dei dubbi (le porte), risposte da varie fonti possono entrare, popolando la mente e dando vita a nuovi pensieri ed idee. E questo fa crescere, aumentando la varietà indispensabile, il potenziale di adattamento e di crescita.
    Ma come si può definire un dubbio? Come si può far nascere? Il dubbio deve nascere dall'ipotesi di falsità dell'attuale certezza fondata su credenze altrui. Cioè pensare che ciò che ci viene detto o fatto sapere, è falso, ed è vero invece l'esatto contrario. Partendo da questo presupposto, bisogna pensare come cambierebbe la realtà se tale ipotesi fosse verificata. Se avesse delle ripercussioni notevoli, allora va assolutamente indagata, ed approfondita, soprattutto prendendo in considerazione idee e fonti diverse e divergenti. Questo permette di accumulare informazioni che nel frattempo vanno a formare nuove idee sulla questione, facendo nascere un'opinione originale. Dopodiché il tutto va verificato, provando in prima persona, se possibile, per confutare il nuovo pensiero.
    Un metodo che si può usare per aprire più porte possibili, potrebbe essere quello di domandarsi, soprattutto sulle convinzioni che sembrano consolidate: e se non fosse così?.
    Fate caso che il pensiero comune è determinato dal fatto che la classe "sapiente", la quale è stata formata da una classe sapiente prima dell'attuale, forma una nuova classe di sapienti. E se le basi da cui sono partiti fossero sbagliate? Qualche anno fa hanno dimostrato l'ultimo teorema di Fermat, uno dei dieci più difficili problemi degli ultimi 350 anni. Ma in questi 350 anni, su quella congettura (teorema non dimostrato) sono state costruite una montagna di deduzioni. Immaginate se la verifica di tale teorema lo avesse confutato. Uno tsunami matematico avrebbe cambiato le sorti della matematica e dell'informatica moderna. Ora immaginate che alcuni principi di medicina, sociologia, fisica, ecc, subiscano lo stesso destino. Ed è accaduto! Più di una volta. E continua ad accadere, in quanto il potere errato dei "sapienti" è sostenuto dal potere commerciale e quindi persevera.

    Diffidare quindi dei "guru della verità", come l'amata televisione, come la stampa di potere, come i libri di personaggi televisivi e come i dupe, è l'inizio di ogni percorso in "fuori strada". Smettiamo di parlare per sentito dire. Approfondiamo l'argomento di cui vogliamo trattare o altrimenti asteniamoci.
    Questo ci pone di fronte ad un altro problema: avere fonti affidabili. Affidabili? Sulla base di cosa?! Sulle informazioni che arrivano dalla stessa fonte? "Oste ma il vino è buono?... Certo!". Allora come giudicare? Beh, conoscere la forma di pensiero di un autore è già qualcosa: è di destra o sinistra? E' conservatore o progressista? Ha relazioni con l'industria legata all'argomento di cui tratta? ha interessi diretti o indiretti (apparenti) nel parlare bene o male di un certo argomento? E così via. Faccio un esempio. Un medico che scrive un libro per la cura di una certa malattia suggerendo certi farmaci (o principi attivi), che lavora in un ospedale alimentato dalla farmaceutica che produce quei farmaci, NON è affidabile.
    C'è un metodo per riconoscere se un autore è degno di attenzione: il sistema dell'informazione, e non solo, lo prende di mira e cerca di distruggerlo e screditarlo. Quello è un autore sicuramente da approfondire. Non dico di credere a tali personaggi, ma di prestargli attenzione in modo da sapere perchè viene preso di mira dal sistema basato sulle normali credenze e pensiero comune. Un'altro sistema è cercare "gli scomparsi". Il web in questo è lo strumento principe, che permette di rintracciare fonti fuori dalla portata dei mass-media. Navigate, gente, navigate.
    Infine, una volta acquisite le nuove informazioni, siamo noi a discriminare se queste sono coerenti tra loro, ne troviamo i collegamenti, ne traiamo conclusioni e le facciamo nostre in un nuovo pensiero creativo.

    Torniamo al dubbio. Abbiamo visto cos'è, come farlo nascere e come soddisfarlo. Ora non resta che applicarlo. E' chiaro che non si può applicare a tutto-tutto-tutto. E' impossibile. Ma per argomenti a noi cari è quasi un'obbligo. Io mi interesso di nutrizione, di salute, e pratiche fisiche relative alla salute. E' proprio a questi amati argomenti che applico una tale forma di pensiero, per stanare strade nuove che abbiano un solo obiettivo: il benessere. Basta che funzioni, dico io, e ce lo dice anche Woody Allen che lo descrive con un bellissimo e profondo film (che consiglio). Buttare via ogni forma di conformismo per aderire alla verità ed alla nostra natura.
    Bene ora vi saluto perché non sono proprio sicuro di avere ancora cose da scrivere o di aver scritto cose interessanti. Devo approfondire alcuni dubbi che mi avete fatto nascere mentre vi scrivevo. Spero nel frattempo di aver fatto venire qualche sano dubbio anche a voi.
    A presto

    giovedì 27 maggio 2010

    Qualità del cibo

    Quando si parla di quantità, è semplice definirla mediante unità di misura di vario tipo, ma per la qualità è molto più difficile, perché maggiormente soggetta a giudizio personale.
    Alcuni indicatori della qualità potrebbero essere l'aspetto, il sapore, l'odore, indicatori che in un'epoca preindustrializzata erano ottimi per determinare la qualità del cibo. I nostri sensi sono gli strumenti naturali con i quali facciamo esperienza e giudichiamo il mondo che ci circonda.
    Ma siamo in un'epoca industriale, quindi dobbiamo fare i conti con deodoranti, insaporitori, coloranti, conservanti, acidificanti, aromi "naturali" e chi più ne più ne metta.
    Ma procediamo per gradi. Per affrontare questo discorso così delicato, ho bisogno di definire alcuni presupposti.
    La prima premessa è un fatto inequivocabile: se qualche cosa non cresce, muore. Vale per tutto ciò che vive. E' importante saperlo, in quanto la natura prevede, nella perfetta ecologia di tutte le cose, il riciclo di ciò che non è più in crescita. Prendiamo un frutto, cresce fino a maturazione, quindi cade dal proprio albero, e, senza nutrimento, inizia la sua lenta ed inesorabile morte (decomposizione), nutrendo altri individui (batteri, piante e affini). Interessante notare che la decomposizione inizia proprio quando il frutto è arrivato al massimo della sua maturazione, proprio come descritto dal TAO. Comunque.
    Il secondo presupposto è che una società a fini commerciali o industria, ha come unico e principale scopo quello di accumulare capitale, cioè guadagnare denaro. Il guadagno è dato, in modo sintetico, dalla differenza tra il prezzo del prodotto ed il suo costo per la quantità venduta: Guadagno = (Prezzo - Costo) x Quantità. Tra i costi vi sono una miriade di voci, tra le quali anche la perdita della merce. Il guadagno lo aumento se aumento le quantità vendute, se aumento il prezzo e se riduco il più possibile i costi, tra cui le perdite di prodotto. C'è anche un'aspetto più sottile però. Dato che il cibo si vende a peso, più è grande ogni singolo prodotto (frutto, ortaggio, ecc.) più guadagno, perché per unità raccolta ho un peso maggiore.
    E qui arriviamo al dunque. Un'industria alimentare guadagna se vende pesi maggiori, in minor tempo e senza buttar via nulla. Per ottenere questo risultato deve produrre il massimo possibile per unità di terreno. Non può aspettare i tempi di nascita, crescita e maturazione e dimensioni naturali. Non può permettersi di lasciare la merce sugli scaffali e nei magazzini a marcire perché invenduta. Però deve rendere i prodotti appetibili e grandi, altrimenti nessuno li compra. Nei prodotti lavorati deve poter ottenere quanto più prodotto derivato possibile, azzerando gli scarti, se possibile. Ad esempio l'estrazioone dell'olio di oliva viene fatto con l'esano (derivato del petrolio) che in teoria poi viene eliminato con gli oltre 8 trattamenti che l'olio subisce, tra cui deodorazione! Chissà che buono?!
    Per massimizzare gli interessi economici devono quindi "sconfiggere" la morte degli organismi naturali utilizzando trucchi da fattucchiere con pozioni magiche che la biochimica gli permettono di trovare alterandone, ovviamente, le proprietà. Questo è sempre stato fatto dalla notte dei tempi. I primati mangiano ciò che trovano sugli alberi. E' plausibile che all'inizio della storia dell'umanità fosse così anche per l'Homo Sapiens. Poi ci siamo posti il problema di affrontare i periodi di "magra", quindi mettere da parte il cibo (come fa Scrat con le sue ghiande). Abbiamo cominciato ad inventare metodi di conservazione, tra i quali l'essicazione, la cottura, il sottosale, il sottolio, in salamoia, ecc. Questi trattamenti, che poi approfondiremo al più presto, possono forse essere considerati ancora ancora "naturali". Oggi la tecnologia biochimica invece tende a cambiare completamente la natura del cibo per evitare che decada, marcisca, e venga buttato. Un mio amico mi ha fa notare : "se metti della margarina sul davanzale con del burro di fianco, la margarina non ammuffisce. Di fatto nemmeno la muffa (che è un organismo vivente) la vuole perché è sostanzialmente plastica!"
    Beh questo mio amico ha centrato il punto: si cerca di far diventare talmente "finto" il cibo che nemmeno la muffa lo vuole più. Fintanto che il cibo è in uno stato vitale, si difende da solo dall'attacco dei miceti o dei batteri. Ma ad un certo punto non è più vitale, ed i microrganismi cominciano a fare il loro sporco lavoro. Trasformare.
    L'industria del cibo quindi prende cibo vitale rendendolo mummificato per fargli superare indenne giorni, mesi, anni di morte!
    Ora veniamo alla questione dei volumi e del tempo per produrli. Qui un'altro amico mi viene in aiuto, a mia insaputa. Una sera a cena, chiacchierando, mi dice: "Tu non sai cosa usano per far crescere gli ortaggi! Io ho il mio campo che coltivo con il letame di vacca, ma un giorno arriva un conoscente che mi fa vedere il suo orto concimato con basi azotate. Ortaggi enormi fatti e finiti in 2 giorni anziché 2 o 3 settimane. L'ho visto io con i miei occhi!".
    Ora secondo voi, in quella zucca oltre l'acqua, cosa c'era? nulla di buono ovviamente. Non ha preso sole, sali minerali, oligoelementi, non ha sintetizzato vitamine, ecc. per 2 o 3 settimane. Ha fatto tutto in 2 giorni!, cioè in quasi un decimo del tempo necessario. Quale sarà la qualità? La conosciamo bene: "cara, ma questa verdura non sa di nulla! sembra acqua sporca... " o per la frutta "ma che schifo 'ste fragole, dentro sono bianche e dure, e fuori sono rosse. Sono acquose e non sanno di niente! ".
    Vi porto 2 esempi: le mele, anche alcune famose trentine, vengono coltivate secondo queste logiche e subiscono (tenetevi forte) una cosa come 40 trattamenti! Capito bene. Parola di un coltivatore diretto che ho conosciuto. Le fragole le tirano su con acceleratori della crescita, maturatori, coloratori (per dare quel bel rosso uniforme fuori), insaporitori, ecc. Ciò che mangiamo abitualmente, comprato al supermercato, è qualcosa che sembra cibo, ma non ha più nulla del suo potenziale biologico. La vita nasce dalla vita.
    Questo senza tener conto dell'impoverimento del terreno e del sovrasfruttamento. Terreno impoverito di anno in anno, arricchito con concimi chimici, diserbanti, ecc. Ci sono animali che normalmente abitano il terreno quando questo è in salute (tipo i vermi da pesca). Gli additivi chimici fanno letteralmente scappare tutti questi organismi, se non li ammazzano prima.
    Anche quando prendiamo frutta e verdura di stagione, ci ritroviamo davanti alle medesime logiche di business.

    Questo per non tirare in ballo anche le ultime tecnologie degli OGM. OGM? Organismo Geneticamente Modificato. Ma questo è un eufemismo. I nostri geni sono in continua modificazione. Chiamiamoli come si conviene: Organismi TransGenici (OTG), cioè innestano tratti di DNA animale in DNA vegetale, brevettando l'innesto. Ma questo è un abominio! Chimere! Dicono (ufficialmente) che sono in dubbio gli effetti sull'organismo umano. Peccato che in tutte le occasioni in cui delle persone si sono nutrite con degli OTG o sono morti o hanno sviluppato della patologie degenerative. Gli esperimenti sui topi, invece, sono talmente falsati che potrebbero risparmiarsi di farli (parola della camera di commercio di Milano). Non fosse per il fatto che è il committente del test a produrre il cibo testato. E' come se l'oste chiedesse ad uno dei suoi camerieri se il cibo dell'osteria è buono. Chissà che riposta otterrebbe?!

    Di seguito riporto la piramide della qualità del cibo secondo i principi di naturalità.
    Vorrei quindi arrivare ad una conclusione sulla qualità del cibo.

    Il cibo coltivato e derivato da coltivazioni industriali, è povero di nutrienti, ricco di additivi chimici, sostanzialmente mummificato, ed a volte anche di cattivo sapore.

    Il cibo biologico, obbliga, come indicato dalla legge, all'assenza di additivi chimici e di prodotti OGM. Per questi ultimi, la schifezza che hanno fatto ultimamente è quella di consentire per contaminazione involontaria o tecnicamente non evitabile al massimo l'1% di prodotto OGM.
    Il cibo biologico è più sano e più vitale (soprattutto frutta, verdura e ortaggi freschi), è sempre squisito e più buono del cibo da supermarket. Chi lo giudica male è perché non lo ha mai provato, quindi il mio consiglio è di provarlo almeno per un mese, così si ha un termine di paragone personale. Dietro c'è del business? Certo, è ovvio! Viviamo nell'era del denaro non dei valori morali. Però personalmente preferisco non avere la PAY-TV e mangiare BIO risparmiando anche sui farmaci! Sostengo il mercato del BIO (che è meglio per tutti) e se riesco compro direttamente dal produttore BIO (che così risparmio io ed è contento il coltivatore). Anche in questo mercato troviamo sofisticazioni alimentari, ma sono al 5% circa, rispetto al 20% circa del mercato tradizionale. Parola di BioAgriCert (ente certificatore).

    Termino con questa considerazione: il cibo BIO non è perfetto, ma è migliore, quindi vale la pena provare. Ma soprattutto ricordiamo che NOI facciamo il mercato, e quando mangiamo 2 volte al giorno, noi votiamo! Infatti ogni volta che facciamo una scelta, è una preferenza che diamo all'interno del mercato. Questa è la nostra unica e grande forza.

    Ed adesso una bella provocazione su cui riflettere:

    Cosa "alimentano" le frecce?

    Questa figura è di mia concezione e non è completa di ogni dettaglio possible. Vuole essere una prima indicazione su cui meditare. Quindi citando il buon vecchio Arbore: "Meditate gente, meditate!"

    Oggi è il mio compleanno. Auguro a tutti "Lunga Vita e Proseprità".
    A presto

    giovedì 20 maggio 2010

    Equilibrio


    Oggi parlo di equilibrio. Nessuno come gli antichi è arrivato alla conoscenza intima dell'essere umano in termini di relazione con l'ambiente circostante e con l'io interiore. Se tra questi elementi non vi è equilibrio, non ci può essere salute.

    La nostra società occidentale moderna si basa sulla filosofia razionalista di Cartesio che ha "smontato" la realtà per razionalizzarla e semplificarla. Utilissimo per le scienze matematiche e tecniche, ma poco significativa, secondo me, per le scienze umane. Quest'atteggiamento da emisfero sinistro del cervello fa perdere la capacità di una visione olistica, tipica dell'emisfero destro.
    In oriente invece si è prediletta l'osservazione del tutto per comprendere le leggi che regolano l'uomo, il mondo e l'universo. Pur ammettendo gli enormi progressi tecnici dell'umanità occidentale, mi piace di più la visione olistica orientale della vita. Altrimenti sarebbe come cercare di capire il messaggio di un pittore, osservando i singoli pezzi di un puzzle che formano il quadro. Impossibile riuscirci.

    Per parlare di equilibrio quindi mi rifarò al TAO della filosofia orientale che ha il significato di VIA, percorso. Il TAO (in figura) deve essere letto in senso dinamico, cioè in rotazione attorno al suo centro, dove gli opposti si alternano come in una danza. Il TAO rappresenta l'unione di due metà opposte, complementari e circolari denominate Yin e Yang, polarità indissolubili degli estremi di ogni evento naturale (e non). Vi faccio degli esempi: l'atomo è formato da protoni e neutroni nel nucleo compatto (Yang) ed elettroni all'esterno che ruotano in una nuvola di punti (Yin), la materia è sia corpuscolare (Yang) che forma d'onda (Yin), un calcolatore è costituito da hardware (Yang) e software (Yin), l'uomo è costituito da corpo (Yang) e spirito (Yin). Potrei andare avanti all'infinito, ma lascio a voi il divertimento di farlo. Voglio solo notare che nelle cose che funzionano vi è sempre un aspetto Yang ed uno Yin tra loro accoppiati, estremi che si alternano indefinivamente come l'inverno e l'estate, come la vita e la morte.

    Ora, se questi due aspetti non sono in equilibrio tra loro come intensità, si crea uno sbilanciamento che porta ad uno spostamento dal punto di equilibrio. Per esempio quando si cammina si continua ad oscillare tra uno stato di sbilanciamento in avanti e di recupero dello sbilanciamento. E' l'eccesso di sbilanciamento anteriore rispetto a quello posteriore che ci fa procedere, spostando in avanti il punto di equilibrio. L'equilibrio, inteso in senso dinamico tra i due aspetti, è una dolce oscillazione tra gli estremi senza eccedere ne in uno ne nell'altro.

    Secondo questa filosofia per restare in salute (equilibrio) bisognerebbe seguire l'oscillazione naturale dell'organismo che è a sua volta in armonia con l'ambiente. Invece lavoriamo quando dovremmo riposarci (inverno), ci riposiamo quando dovremmo essere attivi (estate), siamo svegli quando dovremmo dormire, mangiamo quando dovremmo digiunare (durante la malattia), e così via. Insomma facciamo tutto il contrario di come le leggi di Natura ci indicano di fare.

    In Medicina Tradizionale Cinese (MTC), gli interventi di cura sono proprio nella direzione del recupero dell'equilibrio, escludendo ovviamente malattie dovute a traumi o incidenti. L'agopuntura per esempio cerca di riequilibrare uno sbilanciamento energetico, ma il metodo principe in MTC per il recupero della salute è la nutrizione. Usando correttamente determinati cibi, si cerca di aiutare il corpo al recupero dell'equilibrio. Ippocrate scrive "Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo". Questo però non vuol dire che dobbiamo usare i cibi come medicine. Ippocrate diceva anche : ti posso guarire se sei disposto a cambiare.
    Siamo quindi arrivati al dunque. Se stiamo soffrendo di una qualsiasi malattia (cronica o acuta) per guarire dobbiamo essere disposti a cambiare. Cambiare alimentazione, cambiare abitudini, cambiare pensieri e comportamenti, ecc. Le abitudini ci danno una sicurezza effimera, se poi sono anche sbagliate ci portano alla perdita della salute. Non possiamo pretendere che decine di anni di abitudini sbagliate, alimenti sbagliati (secondo la fisiologia umana), pensieri e comportamenti sbagliati si possano compensare con una semplice pillola per guarire. La maggior parte delle volte le medicine sono sintomatologiche, cioè soffocano i sintomi senza risolvere il problema, che sia un raffreddore, un'infiammazione muscolare o un problema digestivo.
    Prendete una bilancia con due piatti, ed ogni giorno mettete un grano di sabbia su uno dei due piatti. Questo inizierà a sbilanciarsi. All'inizio impercettibilmente, poi in modo sempre più evidente (sintomi). A questo punto mettete sull'altro piatto una contrappeso (medicinale) ed i piatti tornano in equilibrio momentaneamente, ma nel frattempo continuate a mettere i granelli di sabbia. Il processo continua fino a quando i piatti non sono così pesanti da incrinare e rompere il bilanciere (morte).
    E' chiaro che così non funziona. Per riportare il bilanciere in equilibrio basterà smettere di deporre i granelli di sabbia sul primo piatto ed eliminare quelli presenti. Se non è possibile evitare che la "polvere" ci cada sopra (inquinamento), bisogna impegnarsi a tenerlo pulito il più possibile.
    Questa metafora è molto attinente alla salute. Il corpo (ma anche la mente) tende a restare in omeostasi (equilibrio), e tutte le sue reazioni sono al fine di mantenere questa omeostasi, consumando energia. I grani di sabbia o la polvere sono le tossine introdotte. Se vi sono eccessi di tossiemia, il corpo non riesce a mantenere l'omeostasi e si "ammala" (sintomi). Cerca con eccessi di pulizia (escrezioni, sudori, odori, ecc.) di riportare tutto a posto, ma noi con i medicinali chimici rallentiamo il processo e gli impediamo di farlo, cosa che prima o poi riprenderà a fare in modo più vigoroso (ricadute, recidive, ecc.). La cosa più logica sarebbe quella di aiutare il corpo ad espletare la funzione di riequilibrio, anzichè impedirglielo. Se ci viene da rigettare, cerchiamo di agevolare il corpo a farlo o si cerca di tenere giù nella speranza che non si ripresenti il disturbo?

    Questa è la visione naturo-igenista della salute dell'essere umano. Penso che anche se concordassimo su molti dei punti espressi, in definitiva di fronte alla malattia avremmo troppa paura per fare diversamente da come ci è stato sempre "insegnato". Bene. Io ci ho provato (in barba ai medici), e continuo a farlo. Prima usando rimedi medicinali naturali al posto delle medicine chimiche, che come dicevo tendono ad ingolfare l'organismo. Poi, lentamente, ho lasciato fare al corpo, che ho scoperto cavarsela benissimo senza interventi. Certo sono cambiamenti radicali da affrontare, e quindi proprio per questo sono da fare con calma e cum grano salis. Il percorso è lungo ma di grande soddisfazione.

    Quindi la prima cosa da fare, per chi fosse interessato, è di approfondire tali argomenti. E qui vi evidenzio la prima bibliografia utile: Vogliono farti ammalare di Kevin Trudeau. Libro è scritto per il mercato americano, ma facendo bene caso a quanto ci viene passato dai media e dal mercato, ci accorgiamo di ricalcare perfettamente le orme statunitensi.

    Mi rendo conto che sono molti argomenti complessi, che cercherò di affrontare nel corso del tempo con calma ed un sempre maggiore approfondimento. L'obiettivo di questo articolo è di dare una prima indicazione della direzione in cui ci muoveremo in questo territorio così mal-conosciuto.

    Spero di avervi dato degli spunti di riflessione.
    A presto

    lunedì 17 maggio 2010

    Nascita di Cultura e Salute

    Ciao a tutti,

    nasce oggi il Blog di Cultura e Salute, blog che vuole diffondere la conoscenza a favore della salute delle persone. E' mia ferma intenzione aiutare chi ha bisogno di recuperare una salute degna di questo nome. Vi spiego il perché di questo nome analizzando i due concetti espressi: cultura e salute.

    La "cultura" è un termine abbastanza ampio che volendo potrebbe contenere molte diverse interpretazioni personali. Non mi dilungherò sulla definizione che potete approfondire su wikipedia facilmente, ma sottolineo l'etimologia della parola: il termine deriva dalla parola "cura". Infatti leggiamo che i contadini si prendo cura delle piante per farle crescere definendo così una "coltura" o "cultura" di un qualche vegetale. La parola è legata anche al sapere, alla conoscenza, all'erudizione ma è anche legata agli usi e costumi di popoli e luoghi che si vanno formando nel tempo.
    Quindi con la parola cultura ho voluto indicare l'azione di far crescere
    con cura la conoscenza al fine di creare nuovi usi e costumi delle persone.

    La parola "salute" invece sembra talmente facile da definire che le parole potrebbero sembrare superflue. Qualche volta hai mal di testa, mal di schiena? sei in sovrappeso? hai le carie ai denti? dolori intestinali, mestruali? dolori articolari? hai il reflusso gastrico? o semplicemente ti senti senza energia? beh allora non sei in salute, anche se generalmente pensi di stare bene. La società ci ha abituati a pensare che è normale avere qualche acciacco... "nessuno è perfetto", ci dicono. Invece no! Salute è uno stato di benessere (cioè stare bene) tale che il tuo corpo non ti dia alcun disturbo. Quasi non lo percepisci. Lo sanno tutti che ci si accorge di avere un muscolo e di quanto serva solo quando questo si infortuna. Bene. Provate ora ad immaginare che tutto, e dico tutto, il vostro corpo sia in uno stato di perfetta salute ed efficienza. Non dovreste nemmeno percepirne la "presenza" se non attraverso sensazioni propriocettive volontarie. Questo vuol dire che in qualche modo siamo tutti più o meno malati. Ma vi faccio notare anche un altro aspetto della salute. Quando avete un qualche malessere, magari da qualche giorno, che vi perseguita, diventate irascibili, intolleranti, aggressivi, sgorbutici, ecc. Questo perché il vostro cervello è continuamente bombardato da un allarme rosso di emergenza (il dolore) che non gli permette di stare "tranquillo" e rilassarsi. Ora immaginate di avere sempre un dolorino, fastidioso si, ma non invalidante. Il vostro cervello è sempre sotto pressione. Quindi se ne avete sempre una (per questo o quel motivo), se non riuscite mai a stare perfettamente in forma, il vostro carattere ne subirà le nefaste conseguenze. Il poeta romano Giovenale scriveva "mens sana in corpore sano". Ma non è solo la mancanza di disagi, è un funzionamento davvero efficiente. Mi spiego. Se avete un'automobile a benzina riadattata per il GPL, perdete qualche cavallo di potenza. Tradotto per il corpo umano, se non nutriamo il nostro essere nel modo corretto e previsto, questo diventa inefficiente, e poi inizia ad intopparsi (malattia). E questo vale sia per il nutrimento materiale (il cibo) che per il nutrimento mentale (le informazioni).
    Quindi per me il significato di "salute" è: stato di efficienza fisica tale da lasciare libera la mente a solido sostegno di uno spirito che così diventa libero e creativo.

    Questo vuol dire che bisogna vivere da malati per morire da sani? No. Questo vuol dire che possiamo imparare a diventare consapevoli delle conseguenze di ogni nostro singolo comportamento. Mangiare una frittellona fritta-fritta-fritta grondante cioccolata manda in paradiso, ma se poi dopo qualche giorno ci salta fuori un qualche malore o irregolarità, dobbiamo riconoscere che lo sapevamo, ma abbiamo scelto di mangiarla ugualmente. Se spesso abbiamo un certo comportamento ed un giorno una malattia degenerativa ci colpisce dobbiamo sapere ed ammettere che lo sapevamo ed è stata una nostra libera scelta. Sapere rende liberi perché permette di scegliere. Ma se non si hanno alternative, la scelta è obbligata, quindi non siamo liberi. Ci sono tante troppe cose che non ci vengono dette dai media per interessi economici, che sfuggono ai più. Per me non è giusto, quindi apro il blog perché più siamo a parlarne più persone ne vengono a conoscenza, e maggiore conoscenza fa cultura.

    Bene termino qui questo primo post di presentazione del blog, promettendo di affrontare tanti argomenti sulla "cura per la crescita della conoscenza al fine di creare nuovi usi e costumi per raggiungere una stato di efficienza fisica e mentale a solido sostegno di uno spirito libero e creativo delle persone", cioè tanta tanta CULTURA e SALUTE.

    A presto