The China Study: il salvavita

domenica 23 settembre 2012

La fortuna del povero

Da un po' di tempo a questa parte sto pensando di condividere sul blog non solo informazioni riguardanti l'alimentazione ma spendere qualche post anche per riflessioni su filosofia, mente, spirito e arti marziali orientali. Tutti argomenti che mi appassionano grandemente.
Inizio con questo episodio accadutomi realmente . Tempo fa ho fatto un sogno ad occhi aperti, colorato, vivido. Reale.

Sono un uomo molto molto povero vestito di cenci che vago solo e sporco in un mercato di una città mediorientale. Nell'aria il profumo delle merci, dei cibi, le spezie ed il suono della moschea in lontananza.
Ho in tasca qualche spicciolo raccimolato con l'elemosina. - strano non ricordo di averla chiesta.- Comunque è abbastanza per comprare un tozzo di pane, una frutta o qualcosa d'altro.
Guardo e giro per le bancarelle in mezzo alla gente, ma ad un certo punto il mio sguardo è rapito da un oggetto. E' opaco, di colore bruno, una specie di ciondolo con delle incisioni di cui non capisco il significato o cosa raffigurino.
Il mercante, più un rigattiere in realtà, mi dice che è un potentissimo porta fortuna. Chi lo possiede avrà tutto ciò che desidera, ma guardandomi mi dice che non crede che io abbia i soldi per permettermelo. Io gli mostro gli spiccioli che ho, lui mi guarda ancora e mi scruta negli occhi, sospira e prende solo metà degli spiccioli che ho e mi cede il porta fortuna, dicendomi: "amico, la tua fortuna inizia da ora".
Io che sono sempre stato scettico su queste cose, guardando bene questo ciondolo, sento che mi porterà grande fortuna. Lo scruto, lo studio. E' pesante e stranamente tiepido. Ha un laccio di poco conto legato in cima. E' di forma rotonda, un po' bitorzoluto forse dovuto alle incisioni ed i rilievi. Simboli e forme senza senso apparente. Gli do una bella pulita con i miei stracci sporchi. Tolgo quel velo di ossido che si è formato nel tempo e gratto via la sporcizia dalle pieghe e dai rilievi. Finalmente ha un aspetto polito e lucente.
Mi rendo improvvisamente conto di essermi fermato proprio in mezzo al mercato, nel flusso di passaggio della gente che spinge e strattona per passare, quindi mi sposto al lato della strada polverosa e mi siedo. Qualcuno mi cede qualche moneta d'elemosina. "Però questa si che è fortuna" penso "appena  mi sono seduto e già arrivano dei soldi per mangiare". Intanto continuo a guardare, scrutare e studiare l'amuleto, quando ad un certo punto un signore si avvicina e mi chiede cos'è.
Istintivamente lo nascondo e gli dico che è un portafortuna di nessun valore. Non è una cosa che interessa un signore così distinto. "fammelo vedere per favore" mi dice. "non posso proprio", gli rispondo educatamente, ma con tono un po' irritato, "è l'unica cosa che posseggo, e mi porta fortuna. Con questo risolverò tutti i miei problemi". Il ricco signore mi guarda negli occhi e mi dice: "tu che problemi puoi avere? sei povero non hai nulla, ma sei libero di fare ciò che vuoi quando vuoi e dove vuoi. Non hai nulla da perdere e tutto da guadagnare. Prendi me invece, amico, ho un sacco di problemi. Mia moglie vuole andare via con i figli, sto perdendo tutte le mie fortune e non capisco il motivo, la mia salute è pessima, eppure tu mi vedi ricco e distinto". Poi silenzio. Restiamo a guardarci ma con sguardo assorto nei nostri pensieri a riflettere su ciò che ci eravamo detti. Lui riprende " ti prego dammi il tuo amuleto, ne ho bisogno. Sono disperato, te ne prego, non so cos'altro fare. Te lo pago bene, anzi benissimo. Di tu la cifra e l'avrai, ma devo avere quell'amuleto". Il mio diniego è fermo. inamovibile. L'amuleto mi porterà fortuna, non posso cederlo per del denaro al primo che passa. Chissà quali meraviglie mi aspettano, chissà dove potrò arrivare con questo amuleto. Risollevarmi dalla polvere e camminare nuovamente a testa alta tra la gente, pulito, sfamato e felice. Incalzo dicendo "Non posso, è il mio portafortuna. Già ha dato i primi segni di potere in pochi minuti. Non posso cedervelo. Mi dispiace, signore, è l'unica cosa che posseggo, ed è l'unica speranza che ho". Il ricco signore mi guarda. Gli occhi gli diventano lucidi e con voce tramante mi dice "allora per me è finita. perderò tutto e non avrò speranza di tornare felice. perderò i miei figli, mia moglie, i miei soldi e tutto il resto. Tanto vale farla finita". Le lacrime gli sgorgano sincere. Io mi alzo e gli metto una mano sulla spalla. Mi commuovo a vedere un uomo in quelle condizioni, e penso che vorrei poterlo aiutare.... ma come?! Cerco di consolarlo con qualche parola gentile, lui si asciuga le lacrime e mi dice "senti, tanto perderò comunque tutto quanto, lo do a te. Ti do tutti i miei soldi, la mia villa, le mie auto, le mie ricchezze, tutto, in cambio del tuo amuleto". Resta a guardarmi con espressione triste e in un certo modo sottomessa. Aspetta un ami a risposta. Non vorrei proprio separarmi da questo amuleto. Mi ha già fruttato le mie prime monete, e devo darlo a lui? però il mio cuore mi dice che ne ha più bisogno di me, quindi accetto lo scambio e gli cedo l'amuleto.
La felicità gli si legge negli occhi, sembra rinato, sembra un bambino che ha avuto un abbraccio dalla madre. Ha il viso luminoso. Non smette di sorridere e di ringraziarmi. Allora mi prende per li braccio e mi porta alla sua auto e mi accompagna alla sua casa. E' una villa enorme sulla collina, con prati ed alberi verdi e da frutta. Sembra un sogno. E' tutto pulito e profumato. Arrivati scendiamo dalla macchina ed il ricco signore da ordini al governante della casa, parla col proprio avvocato, e sbriga alcune faccende, poi si rivolge a me e mi dice: "ora è tutto tuo. ho già dato ordini a riguardo. Da ora in poi sei tu il proprietario di tutto quanto. Io l'ho ceduto per questo meraviglioso amuleto". Quindi si gira, e rimirando l'oggetto a capo basso, prende il vialetto d'uscita della tenuta. Lo guardo finché la vista me lo consente e mi dispiaccio un po' per il mio amuleto porta fortuna. Vabbé, vedremo....
E' ormai il tramonto. Sono rimasto solo in piedi nel giardino di questa villa splendida, ancora con i miei cenci indosso. Improvvisamente una consapevolezza mi assale ... come un fulmine a ciel sereno: "ma sono diventato ricco come non avrei mai immaginato e nemmeno me ne sono accorto! l'amuleto ha funzionato! Eccezionale! ha funzionato ... ha funzionato".

A questo punto mi sono ri-svegliato dal mio sogno ad occhi aperti ed ho riflettuto su questa mia piccola avventura in un universo parallelo. Ero povero ed ho creduto, grazie all'amuleto, di essere molto molto fortunato. Più che crederci volontariamente, ricordo che era proprio una sensazione che veniva dal profondo. Sapevo di essere fortunato, ci credevo intimamente. Non è stato l'amuleto da rigattiere senza alcun valore a portarmi fortuna, sono stato io che ho modificato il mio modo di pensare e di sentire, tanto che un'altra persona ha percepito e desiderato la stessa cosa.

Il sogno è stato fantastico e l'avventura mi ha anche lasciato un piccolo insegnamento.
Ora non saprei dire se ho mutuato questo sogno da qualcosa di già letto o visto o raccontato, sta di fatto che l'ho vissuto ed è valso più di mille libri e racconti che spiegano questa cosa.
Ho sempre sentito di essere fortunato ma dal giorno del sogno ne ho una nuova e più potente consapevolezza.

La legge di attrazione spiga più o meno questo "se pensi di essere fortunato ti arrivano tutte le cose che ti porteranno fortuna, se pensi di essere sfortunato sarai sfortunato". Ma più che un "pensare" è un "sentire", è un crederci.... Leggevo su libro "So quel che pensi" di Torsten (il famoso mentalist) di un esperimento di psicologia per verificare la famigerata fortuna dei fortunati. Beh lo studio ha evidenziato che quelli che si credevano fortunati erano più rilassati degli altri e che il test era risultato più positivo perché trovavano più "premi" nascosti nel test (che poi era il vero test).
Quindi arriviamo a capire che ad un primo livello il mondo che vediamo passa attraverso la lente della nostra mente e quindi viene distorto. La distorsione la determiniamo noi con ciò che crediamo. Di solito si distorce il mondo secondo le nostre esperienze emotivi, tipo "sono tutti stronzi", "sono tutti ladri", "gli extracomunitari sono sporchi", e chi più ne ha più ne metta. Se vi incattivite col mondo il "mondo" si incattivisce con voi. Ma se pensiamo, o meglio sentiamo, pensieri ed emozioni positivi, i risultati sono impressionanti. A riprova di questo avrei talmente tanti episodi fortunati da riportare che mi ci vorrebbero diversi post e mesi per raccontarveli.

Bene la storia è finita, ma il sogno l'ho fatto davvero! Spero che vi possa dare una qualche ispirazione . Quindi vi saluto e non mi resta che augurarvi BUONA FORTUNA.
Un abbraccio dal vostro Discepolo Nutrizionauta.

3 commenti:

  1. "Se vi incattivite col mondo il "mondo" si incattivisce con voi. Ma se pensiamo, o meglio sentiamo, pensieri ed emozioni positivi, i risultati sono impressionanti."

    Ben detto, concordo al 100%! E' sempre bello leggere o rileggere, magari in forme diverse, con piccole varianti, questo approccio positivo al mondo ed alla vita. Peccato che TV, radio e giornali puntino, per ragioni commerciali, su delle sensazioni distruttive: l'ansia e la paura; le notizie cattive prevalgono sempre sulle storie edificanti. Perchè, purtroppo, fanno audience. Buona serata - Liliana

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    1. Grazie a te che lo hai letto e apprezzato. Un abbraccio....

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