The China Study: il salvavita

mercoledì 4 gennaio 2012

Cibo, che emozione!

Questo post ispirato è per rispondere ad un articolo comparso sul WEB qualche tempo fa e che ho intercettato da poco.
Però prima di rispondere in modo diretto, devo fare delle premesse di natura psicologica, altrimenti le mie affermazioni sarebbero faziose senza alcun significato.
La prima cosa da tenere ben presente è il meccanismo di TRANSFERT EMOTIVO. Questo meccanismo psicologico è una funzione della nostra psiche e trasferisce emozioni vissute ad oggetti o situazioni. In base a questo meccanismo emotivo, abbiamo imparato a ricercare situazioni positive ed oggetti utili per sopravvivere ed evitare situazioni ed oggetti pericolosi.
Questo meccanismo è un caposaldo del marketing e dell'industria pubblicitaria, ma lo ritroviamo anche in situazioni quotidiane. Un esempio chiarissimo nelle reclam è lo spot Barilla, che costruisce il seguente GANCIO EMOTIVO: pasta Barilla (scatola con il colore blue) ==> emozione di un amore di una coppia innamorata ed in attesa di un bambino; quando si va al supermercato si vede la scatola blue e indovinate cosa viene in mente? se poi lo spot lo si è visto abbastanza volte, potrebbe essere che anche il sapore della pasta vi sembri più buono, perché è importante ricordare che le EMOZIONI CAMBIANO LA PERCEZIONE DELLA REALTA', che quindi non è più la realtà vera, ma soggettiva. Altro esempio degno di nota è il tristemente noto Mc Donald's, il quale mette nei propri ristoranti giochi per bambini, così accade questo:
Opera di BANKSY
La famiglia (riunita) va al ristorante, si mangia il panino, le patatine, ecc. e poi il bimbo gioca divertendosi anche con mamma e papà. Questo accade più di una volta, perché i genitori "inconsapevoli" almeno fanno giocare un po' il bambino. Quando il bimbo, ormai adulto, avrà una vita un po' stressante, magari frustrato, triste, ecc. per sentirsi meglio ed avere un po' di pausa dalle sue emozioni negative, rivivendo emozioni positive, dove andrà? Esatto, da Mc Donald's perché lo fa sentire meglio. In qualche modo gli ricorda i momenti felici vissuti con i genitori nei giorni o le sere di gioia.
Chiaramente questo meccanismo funziona anche per le cose negative, ma lascio a voi trovare i vostri ganci e capire se le vostre reazioni sono frutto di esperienze, più o meno coscienti, di eventi negativi....
Bene abbiamo capito la potenza inarrestabile delle emozioni, ed il meccanismo del transfert. Allora vi chiedo, se in passato, da bambini, tornavate da scuola e la mamma vi faceva trovare gli spaghetti caldi col sugo di pomodoro, poi la cotoletta con le patatine, secondo voi da adulti alla vista di questi piatti quali saranno le emozioni? Domanda retorica, certo, ma è per renderci conto che il CIBO è EMOTIVO, per definizione.
Ed anche in questo caso il meccanismo è necessario alla sopravvivenza della specie, in quanto il genitore SA cosa mangiare e cosa evitare (in condizioni ambientali conosciute) quindi il cucciolo impara attraverso la forza dell'esperienza e delle EMOZIONI, così da adulto continuerà a ricercare il cibo CORRETTO.
Il problema sta nel fatto che da piccini siamo stati nutriti con CIBI EMOTIVI errati per la nostra salute, che poi inevitabilmente ci attraggono da adulti.
Ed adesso arriviamo alla riposta all'articolo sopra citato. Condivido la necessità di preservare il cibo dall'ossidazione (argomento che affronteremo nel futuro), ma è impossibile negare la necessità di un individuo di ricercare i cibi che creano emozioni positive, vista e considerata la vita "semplice" a cui siamo sottoposti, no?!
Quindi noi vegani patetici che straziamo le zucchine facendole sembrare spaghetti e fettuccine al sugo, siamo a metà del guado, non alimentare ma emotivo. Solo liberandoci dei vecchi ganci emotivi sul cibo saremo liberi di nutrirci come Madre Natura Comanda. Fino ad allora, però, chiedo a chi è già sull'altra sponda della libertà nutrizionale di essere più rispettoso dei limiti altrui, cercando innanzitutto di capire ed accettare forme diverse di avvicinamento alla retta via, magari fornendo metodi e aiuto a chi vuole terminare correttamente il percorso. La collaborazione, non la contrapposizione rende i cambiamenti più rapidi e piacevoli.
Io personalmente, pur non ingerendone più alcuna molecola, avevo, ed ho, diversi CIBI EMOTIVI molto forti, tra cui: i croissant alla crema caldi e le salamelle. Ho fatto una fatica erculea per evitarne la seduzione, fino a quando non ho capito a cosa erano agganciati. Trovato il gancio emotivo, l'ho smontato (poi vi dirò come) e da profumo seducente, è diventato olezzo chimico insopportabile, che poi è l'odore vero...
Quindi è possibile liberarsi dai condizionamenti passati, ma non vi svelo qui il trucco sennò non mi leggete più.
A presto cari, buon inizio 2012 e durante le feste quanti e quali sono stati i vostri cibi emotivi che hanno "fatto il Natale"?

lunedì 12 dicembre 2011

Shank Prakshalana: puliti dentro per essere sani fuori

Per essere puliti dentro, oggi, non basta fare plin-plin. 
Sta mattina mi sono svegliato, mi sono alzato dal letto, capatina al bagno, poi lavaggio di denti ed una bella doccia. Mi asciugo, poi mi guardo allo specchio. Beh la bellezza del riflesso è opinabile, ma la bruttezza della lingua è oggettiva: colore grigio-giallastro. Anche senza essere un medico l'esclamazione viene spontanea: "Non è sano sto colore!". Infatti la lingua dovrebbe avere un bel colore rosato, lo sanno tutti!
Però è giusto, infatti mi sono lavato fuori meticolosamente, ma la "pelle interiore" è zozza, piena di residui indesiderati e tossine che dal VERO interno del corpo tenta di uscire attraverso le mucose (pelle interna, per così dire). Eh si, perché ricordiamoci che il lume del tubo digerente è "il fuori" del corpo, cioè viene a contatto con elementi esterni. Mentre ciò che è interno si trova fra pelle e mucosa. La mucosa è un tutt'uno, come la pelle, quindi se la lingua è brutta... è brutto anche il resto.
Cacchio! E adesso? come mi lavo dentro? Uno spazzolone non è ne comodo ne piacevole. Il clistere è semplice ma lava solo l'ultima parte dell'intestino: il colon. L'idro colon terapia è invasiva e costosa. Adottiamo allora una bella tecnica antica e collaudata di Yoga indiano per un lavaggio profondo e completo, lo Shank Prakshalana (o Prakshalan).

La tecnica, sommariamente.
Questa tecnica, che conosco decisamente bene, l'ho applicata diverse volte con "viva e vibrante soddisfazione"!    In breve la procedura consiste nel bere dell'acqua tiepida a 37-40°C salata al 6-10% circa (concentrazione fisiologica) alternando l'ingestione con degli esercizi molto semplici di Yoga. Tali esercizi hanno lo scopo di creare quel movimento interno dell'apparato digerente in modo da favorire il deflusso dell'acqua lungo tutto il tubo: dall'ingresso all'uscita. Si ripete la procedura fino a riempire il sifone che crea naturalmente l'intestino crasso, quindi riempiendo la parte ascendente, quella trasversa e quella discendente. Una volta che il sifone si attiva, l'acqua che esce dall'orfizio anale si trascina dietro quella che la segue, rendendo il flusso continuo.
La tecnica la potete approfondire facilmente con alcune risorse on line abbastanze dettagliate e guardando questo filmato semplice anche se in russo (basta imparare i movimenti degli esercizi). 


Riporto per amor di completezza  un set di immagini che spiegano gli esercizi, con l'ultimo movimento alternativo descritto anche nel documento linkato, ma che non è di immediata comprensione:

 


In alternativa a quest'ultimo esercizio, per chi ha le ginocchia delicate, suggerisco di eseguire quest'altro movimento, più comodo e meno stancante. NOTA: attenzione nell'immagine che segue la gamba alzata è sbagliata. Cioè è che la spalla opposta che va verso il ginocchio alzato. La posizione da seduti è corretta, ma è il verso della rotazione rappresentato in figura che è sbagliato.

Visto che informazioni sull'applicazione della tecnica ne trovate quante ne volete sul web, compresi filmati in varie lingue e spiegazioni, voglio condividere con voi il frutto delle mie esperienze, vero valore aggiunto.

Il valore aggiunto.
Quindi come blogger che vuole dare un valore aggiunto alla pratica, sto per dispensare "saggi consigli" e "suggerimenti preziosi" affinché tutto si svolga facilmente e bene.
La prima cosa da tener presente è di non tener presente le quantità descritte nelle descrizioni che trovate in giro sul web. Il numero di bicchieri per attivare il sifone, il tempo stimato per completare tutta la tecnica, ecc... sono completamente soggettivi. Dipendono dalla dimensione dell'intestino, dal suo grado di riempimento, dall'elasticità dei tessuti, dalla mobilità, ecc. Prendetevi TUTTO il giorno (meglio domenica), perché se iniziate sul mattino presto, le 8:00, andrà via tutta la mattina per l'esercizio ed il pomeriggio per riposarsi e lasciar riposare l'organismo. 
Per agevolare la tecnica, però posso suggerire i seguenti accorgimenti:
  1. Il giorno prima, mangiate solo frutta, meglio se molto liquida. Questo alleggerirà il carico dell'intestino prima del "grande svuotamento".
  2. La sera prima, cenate sul presto, tra le 18:00 e le 19:00, meglio se solo con frutta fresca. Questo darà più tempo al cibo di arrivare più in fretta nel tratto intestinale, agevolandone l'uscita al mattino dopo.
  3. Appena svegli, se potete, andate subito al bagno, per eliminare la parte più avanzata dei vostri rifiuti organici. Se avete tipicamente problemi in questo tipo, suggerisco un mini-clistere preparatorio.
  4. L'acqua da bere DOVETE tenerla sempre tiepida (37-40°C), perché se si raffredda mandarla giù è molto molto più difficile. Per fare ciò procuratevi un termometro con il quale misurare la temperatura dell'acqua.
  5. Fate in modo di non interrompere gli esercizi (ad esempio per scaldare e preparare altra acqua), altrimenti l'acqua un po' alla volta potrebbe essere in parte riassorbita dalle mucose, quindi farete nella pipì, fallendo così l'esercizio. Se potete fatevi dare una mano da qualcuno che vi scaldi l'acqua.
  6. Chi ha ferite all'intestino, lacerazioni, ulcere, tumori, emorroidi, infiammazioni, ecc. è dispensato dal fare quest'esercizio. Capite bene che acqua e sale su delle ferite potrebbe provocare quanto meno dolori e bruciori. In questi casi bisogna applicare altre metodologie.
  7. Nella tecnica che trovate in giro, e che ho applicato anche io, viene detto di non bere fino a quando non si interrompe il flusso del sifone (giustamente) e si introduce un po' di cibo. Aspettare il primo pasto può sembrare logico, ma opinabile, in quanto l'acqua dolce viene comunque assorbita dalle mucose, finisce nei tessuti e poi filtrata dai reni. Quindi comunque non farà ripartire il sifone.
  8. Per il primo pasto viene detto di ingerire riso stracotto. Io dissento, in quanto tanta fatica per ripulire l'intestino e poi introduciamo cibo che crea muco?! meglio delle verdure cotte molto morbide, (con poche fibre), niente leguminacee, niente formaggi, ecc. Bisogna evitare la fermentazione. Alternativamente potete ingerire della frutta, sempre poco fibrosa e poco zuccherina.
  9. Per qualche giorno (3 o 4) al mattino prendete dei fermenti vivi, meglio se non allevati nel latte, per ricostruire la flora intestinale, in quanto dopo lo tsunami parecchi batteri li avremo persi.
  10. State tranquilli se la prima volta l'acqua non diventa bella chiara chiara, perché le incrostazioni sono antiche e profonde, quindi aspettate di farne almeno due o tre per avere l'acqua in uscita cristallina.
  11. In ultimo ripetete la procedura almeno una volta l'anno, meglio se ogni 6 mesi in primavera ed autunno.
Bene anche sta volta sono arrivato al termine. Per i prossimi post sto preparando dei ragionamenti un po' "strani". Vediamo cosa ne pensate.
Con affetto, il vostro Discepolo scrittore.

domenica 20 novembre 2011

Ma fatti un clistere!

Il titolo potrebbe non essere una offesa, ma un augurio di grande salute!

Altro argomento tabù sono i clisteri. Eh si, perché infilarsi una cannula la dove non batte il sole è considerato umiliante da qualcuno, eppure fin dai tempi degli antichi Egizi, il clistere era considerato uno strumento per la propria salute. Infatti tra gli animali "sacri" vi era l'Ibis, animale dal becco lungo e ricurvo con la capacità di potersi auto-eseguire dei lavaggi intestinali.

Ma andiamo con ordine. Perché l'intestino dovrebbe essere pulito? non è fatto apposta per "sporcarsi"? dipende! Il cibo che normalmente si mangia, pane, pasta, carne, pesce, uova, latte e latticini, tendono a creare molto muco intestinale, che con il tempo si incrosta alle pareti dell'intestino creando una costipazione cronica, anche se si è regolari! Tale situazione fa sì che le tossine vengano reintrodotte nel flusso sanguigno riassorbite dalla mucosa intestinale, dandoci uno stato di intossicazione (tossemia) cronica... da cui le malattie.
Le tecniche per avere un'igene interna (oltre che esterna) sono diverse: idro-colon-terapia, ShankPrakShalana (pratica indiana di Yoga) ed il semplice clistere.
Per l'idro-colon-terapia non sono daccordo, in quanto va adottata una macchina, più o meno complicata, potenzialmente pericolosa, a pagamento, per ottenere il medesimo risultato delle altre due tecniche.
Quindi escludo l'argomento idro-colon-terapia, per ora, ed andiamo a parlare del clistere, ed al prossimo post dello shankprakshalana, che sono semplici, efficaci e gratuite! ...e poi volete mettere prendersi la responsabilità delle proprie cure, anziché affidarsi a terzi come al solito?!

I Clisteri.

I clisteri si eseguono con una piccola attrezzatura economica che si acquista in farmacia. La preparazione è molto semplice. Si possono eseguire con varie miscele. Personalmente mi sento di suggerirne 2: con la camomilla e con il caffè. La preparazione è molto simile, ma vediamo nel dettaglio:
  1. Far bollire 500 ml di acqua (meglio se di buona qualità -magari filtrata- e se in bottiglia meglio se di vetro). Come miglioria, se riuscite a portare l'acqua a soli 80 gradi centigradi, riducete la possibilità di leucocitosi.
  2. Introdurre per alcuni minuti (da 4 ad 8 minuti) 4 bustine di camomilla o 4 cucchiai-da-minestra di polvere di caffè entrambi rigorosamente BIOLOGICI.
  3. Quindi filtrare e versare il contenuto in 1500 ml di acqua a temperatura ambiente. La somma delle due temperature dovrebbe dare una temperatura finale di circa 37-40 gradi Centigradi. E' importante che il clistere abbia circa la temperatura corporea, per non causare ustioni o shock termici all'apparato intestinale. Quindi verificare la temperatura col polso (come si fa per i biberon dei neonati).
  4. A questo punto versare con cautela la miscela nel contenitore del clistere da 2 litri. Per farlo appendete il contenitore, mantenendo il rubinetto chiuso... mi raccomando!
  5. Ora svuotare la cannula dall'aria, aprendo il rubinetto e poi richiudendolo.
  6. La base del clistere deve necessariamente stare al di sopra del vostro bacino quando sarete stesi, ma non troppo in alto. Quindi se vi sdraiate per terra posizionare il clistere con il gancio a circa un metro d'altezza.
  7. Dotarsi di orologio e di una lettura interessante.
  8. Stendersi sul fianco destro in posizione fetale. Questo serve a lasciare in alto il tratto discendente dell'intestino, per facilitare il deflusso del liquido, e così riempire tutto l'intestino crasso.
  9. Qui è importante, come dicevo, verificare che il fondo della sacca del clistere superi l'altezza del fianco non meno e non più di 5-10 cm, altrimenti riposizionarlo prima di iniziare. Il clistere funziona con il principio dei vasi comunicanti, da tener presente.
  10. Introdurre la cannula, aprire il rubinetto e far fluire l'intero contenuto del clistere nell'intestino.
  11. Il tutto durerà pochi minuti. Durante tale pratica ci saranno delle contrazioni. Bisogna stare calmi, massaggiarsi l'intestino con la mano, e respirare tranquillamente. La contrazione passerà in fretta. 
Terminato il liquido del clistere, chiudere il rubinetto, estrarre la cannula ed attendere almeno 15 minuti, sempre sdraiati magari leggendo un buon libro o semplicemente riposando.
Poi con calma (attenzione alla pressione arteriosa) rialzarsi e sedersi. A questo punto....VIA! ed il gioco è fatto. La cosa andrà avanti per qualche momento ma si esaurisce abbastanza in fretta.
Potrebbe restare del liquido nell'intestino, sul lato destro. Tutto ok, massaggiarsi affinché il liquido venga espulso, oppure sdraiarsi nuovamente a terra a pancia in su. Puntare i piedi e sollevare il sedere. Attendere 10 secondi, ruotare sul fianco sinistro ed aspettare altri 5 secondi quindi alzarsi dal lato sinistro e tornare al gabinetto. Ripetere una paio di volte e tutto sarà svuotato... o quasi.

Quale scegliere.
Quello alla camomilla è ripulente e decongestionante. Si può fare prima del digiuno. Durante il digiuno invece si può fare soltanto con acqua preparata come sopra ma senza "infusione" (niente camomilla o caffè).
Quello al caffè e drenante del fegato, questo perché alcuni componenti del caffè fanno dilatare i dotti biliari, favorendo il rilascio della tossemia da parte del fegato. In questo caso da fare magari 4-5 giorni prima del digiuno oppure dopo. Altrimenti le tossine non vengono espulse dall'intestino e vengono riassorbite perché va tutto in stand by...

Quando farli.
Provatelo quando avete la dissenteria! e voi mi direte: "ma sei PAZZO!!!" fermi fermi. Riflettiamo un secondo, se hai la dissenteria il corpo sta cercando di eliminare qualcosa che non va bene attraverso l'intestino. Se voi gli remate contro con un "tappo", fisico o chimico, non è che fate bene al vostro organismo. Invece andate nella sua stessa direzione... un bel clistere e tutto passa in un attimo. Garantisco.
Se ripetete clisteri per diversi giorni consecutivi per una vera e profonda pulizia, ricordate di assumere fermenti lattici per ristabilire un po' la flora batterica. Come dicevo potete farli prima, durante e dopo il digiuno, con le accortezze riportate.

Bene anche questo post (un po' lunghetto, ammetto) è finito. Sono certo della sua utilità, e spero di leggere qualche vostro commento a riguardo.
a presto e... fatevi un clistere, va là!

domenica 30 ottobre 2011

Oggi digiuno! (Parte II)

Rieccoci pronti a proseguire alla scoperta del digiuno terapeutico.

La legge mi obbliga, giustamente, a ricordavi che non sono un medico, e che le informazioni presenti su questo blog sono solo a titolo informativo. L'uso di queste informazioni sono solo di responsabilità del lettore. Nel dubbio rivolgetevi sempre al vostro medico di fiducia.

Ed ora iniziamo. Dopo l'introduzione al digiuno del precedente post, mi sembra giusto darvi alcune istruzioni per chi volesse, sotto la propria responsabilità, provare un digiuno auto gestito. Prima però alcune precauzioni. Chi prende medicine per terapie continuative (pillole per pressione, pillole per colesterolo, ecc...), chi è cardiopatico e chi soffre di una accentuata magrezza, è esortato a non eseguire un digiuno terapeutico. Per tutti gli altri non ci sono controindicazioni.

il digiuno terapeutico si divide in tre fasi principali:
  1. preparazione al digiuno
  2. esecuzione del digiuno
  3. ripresa alimentare
Preparazione al digiuno.
Un paio di giorni prima mangiare solo frutta succosa (meloni, ananas, prugne mature, pesche mature, anguria, succo di limoni, succo di pompelmi rosa, uva, mele, arance, ecc...). Questo permette al cibo dei giorni precedenti di essere espulso senza introdurre altra fibra che fermenterebbe.
Inoltre fornisce molte vitamine ed enzimi utili ai processi del digiuno stesso.
Questo tipo di processo lo chiamiamo "discesa alimentare".
In questa fase, la sera precedente al digiuno o il primo mattino si può eseguire un clistere (lo approfondiremo nei prossimi post) per liberare l'intestino dai rimasugli dei pasti.

Esecuzione del digiuno.Il digiuno si pratica astenendosi COMPLETAMENTE dal cibo e bevendo solo acqua naturale pura a piacere. La durata è a piacere, l'importante è l' ASSOLUTO RIPOSO, che vuol dire letto-divano-letto-divano-letto-divano-...
NESSUNO, dico NESSUNO sforzo fisico muscolare. Se si riesce, una passeggiata all'aria aperta buona e pulita (parco, bosco, spiaggia, ecc.) ma non più di 5 - 10 minuti massimo. Se si fa sforzo fisico, si dirotta l'energia ai muscoli  rallentando così il processo di depurazione. Infatti le energie vengono dirottate dall'apparato muscolo-scheletrico ed apparato digerente, ai processi interni di sopravvivenza ed eliminazione (emunzione).
E' importante sapere che il corpo in questi giorni entra in autolisi, cioè eliminazione di tutto ciò che è inutile, riconvertendolo o espellendolo. L'autolisi, è letteralmente l'auto consumo, ma l'intelligenza del corpo elimina e riusa prima ciò che è in eccesso poi gli scarti.
Non lavarsi con docce o bagni, perché uno shock termico potrebbe far cambiare la pressione e/o bloccare l'autolisi, invalidando così la pratica già fatta. Si va in bradicardia, ed il cuore si sente amplificato. La pressione si abbassa notevolmente. Però è tutto normale. Fare  movimenti lenti e tranquilli, come quando si è influenzati.
Farsi aiutare da un'altra persona può essere utile, che però dovrà astenersi dal criticare, infierire, mugugnare, o altro. Anzi incoraggiare, sostenere amorevolmente, ecc... è molto utile ad avere energie psichiche per arrivare in fondo alla pratica.
Evitare la televisione come la peste bubbonica, soprattutto immagini violente di qualsiasi genere (guerra, battaglie cruente, interventi chirurgici, sangue, morti, ecc.). A queste immagini l'organismo reagisce con meccanismi di allerta e difesa, che sono in contrasto con la pratica del digiuno. Sarebbe opportuno invece fare un po' di meditazione, leggere dei libri leggeri, vedere film rilassanti o commedie divertenti.

Si potrebbe perdere il sonno quasi completamente, o fare sogni "strani" e molto "brutti". Tranquilli, sono le tossine che dai tessuti vengono immesse nel sangue e circolando danno questi effetti collaterali. Passano. Cercare di riposare. Se non si riesce a dormire, leggere o meditare.
Potrebbero insorgere dolori, magari antichi. E' l'elaborazione del corpo per la riparazione del danno. Sembra incredibile, ma è proprio in quel mentre che il corpo guarisce. Anche se fa molto male, tranquilli, passa. Ma nel dubbio sentire il medico, sempre.

Si ha un pessimo aspetto ed un pessimo odore. La lingua è solitamente bianca, grigia, screpolata, ecc...: Lingua rosa=ottima salute, lingua bianca/grigia=molto intossicati. La pancia si scava visibilmente (perché l'apparato è vuoto, quindi poco voluminoso). Per questo è anche necessario tenere sotto controllo il proprio peso. In particolare MAI scendere al di sotto del 25% del proprio peso forma. Quindi un uomo di 70 kg potrà arrivare fino al minimo di 55 kg, quindi deve interromepre il digiuno.
I muscoli si ritirano. Tranquilli è solo il volume, le fibre e le cellule sono sempre quelle. Si rifanno appena si riprendono le attività fisiche normali, tornando ad una elasticità inverosimile.
Prendersi il proprio tempo, tutto il necessario. Citando Ehret "siamo sul tavolo operatorio dell natura", lasciamogli fare il suo lavoro.
Solitamente le durate possono essere di:
  • 3 giorni: digiuno breve. Evidenzia quali sono le "pecche" del nostro organismo, e comincia una prima autolisi. Non è risolutore se non per questioni semplici.
  • 7 giorni: digiuno medio. Già è di una certa importanza, si interviene anche su patologie regresse importanti. L'ordine in cui il corpo risolve le questioni non è l'ordine che vorremmo noi. L'organismo ha la sua intelligenza, quindi fidatevi del vostro corpo.
  • 15 giorni o più: digiuno lungo. Qui la cosa si fa seria. E' un digiuno importante, atto a scoperchiare un vaso di pandora, quindi potrebbe essere veramente tosto. Il mio consiglio è di farlo assistiti da persone esperte che conoscono le dinamiche del digiuno.

La ripresa
Durante la ripresa alimentare, il corpo resta comunque in autolisi, quindi è parte integrante del digiuno stesso. Va eseguita con la massima attenzione. Una regola semplice è: la ripresa alimentare dura quanto il digiuno. Quindi:
3 giorni di digiuno=3 giorni di ripresa.
7 giorni di digiuno=7 giorni di ripresa.
15 giorni di digiuno=15 giorni di ripresa.
...e così via
Per digiuni brevi (per es. 3gg) si può procedere così:
1° giorno
La ripresa inizia con dei succhi di frutta bevuti al mattino. A temperatura ambiente, rigorosamente. Poco per volta e per quanto si riesce. Berli poco ma anche 1 all'ora. Sempre freschissimi s'intende!
2° giorno
si possono mangiare dei frutti molto molto succosi: melone, anguria, pesche molto mature, uva, arance, ecc. Sempre poco ma spesso a piacere. Si può alternare ad un'ora di distanza con dei succhi
3° giorno
frutta succosa e fibrosa dal mattino (ananas, albicocche, mele, pere, ecc.)
alla sera la prima verdura cotta, così è più morbida.
4° giorno
verdure cotte e crude e frutta
5°giorno
ripresa degli alimenti normali, con moderazione e progressione.
Un digiuno di 3 giorni è facile nell'esecuzione e nella ripresa. è praticamente solo un piccolo riposo. Digiuni più lunghi vanno monitorati e seguiti attentamente, soprattutto nella ripresa molto più lenta e graduale.
E' importante capire che la ripresa alimentare è potenzialmente pericolosa. Se si digiuna per 15 giorni e poi date al vostro apparato digerente una bistecca da elaborare, capite bene anche da soli che il fisico ha uno shock così grave che sarete morti in brevissimo tempo. Il digiuno è sicuro ma la ripresa è pericolosa, quindi va eseguita con rigore, autocontrollo, buon senso e conoscenza.

Bene anche per questa volta vi ho raccontato un po' di cose. Per dubbi o domande, non esitate.... scrivetemi!
Bye Bye

lunedì 10 ottobre 2011

... sto morendo di fame!

Inizio con le mie più sentite scuse per questa lunga assenza, ampiamente giustificata da: vendita della casa, trasloco e trasferimento, sistemazione del nuovo appartamento e non ultimo maggiori responsabilità sul lavoro.
Ma bando alle "pance" e ripartiamo subito con un argomento un po' tabù: il digiuno. Altri argomenti mi giravano per la testa, ma ho deciso per questo perchè è arrivato l'autunno, periodo di disintossicazione per eccellenza. Cosa?!? fa male!? si può morire!?! Certo di fame, ahimè, nel mondo muoiono troppe persone, ed uno dei motivi principali è che ci sono altre persone che muoiono di troppo cibo, oltre a buttare quello in eccesso (deprecabile). Comunque, torniamo al digiuno, che è ben diverso dall'inedia. Morire di inedia, vuol dire arrivare allo stato di denutrizione massimo, digiunare invece è una cosa straordinariamente meravigliosa parte di un processo di autoguarigione eccezzionale.

La storia.
Fin dalla notte dei tempi molti sono i letterati, gli scenziati, i religiosi, i mistici e chi più ne ha più ne metta, che hanno praticato (e tutt'oggi praticano) il digiuno terapeutico. Un elenco minimo e non esaustivo è: Pitagora, Jehoshua ben Josef (Gesù), San Francesco d'Assisi, Sidharta Gautama, il Mahatma Gandhi, Socrate, Platone, Monaci Buddhisti, Arnold Eheret, ecc. Il processo del digiuno è sempre stato utilizzato anche nelle pratiche religiose come "rito" di purificazione di corpo, mente e spirito (ad esempio digiunare un giorno alla settimana o durante il ramadan) come espiazione dei peccati e facilitare così la riunione col divino. Tra gli uomini (e donne, ovviamente) di intelletto, invece, il digiuno è risultato uno strumento potente per arrivare alla chiarezza mentale. Pensate che Pitagora digiunò per 40 giorni prima dell'esame finale all'università, proprio per avere quella lucidità e quella purezza di spirito necessarie ad affrontare un esame così arduo.

Oggi purtroppo viene associato a proteste, sofferenze, malattie, e morte. Su questo però "sospetto" che a rendere l'idea diffusa della dannosità di tale pratica sia sospinta da chi vuole tenerci sempre e comunque malati. Un sistema che tenta di invetare sempre nuove malattie per vendere sempre nuove medicine. Un sistema fatto di schiavi e dipendeti da droghe sintetiche che poco hanno a che fare con la salute ed il benessere.

La scoperta.
Nella ricerca di uno stato di salute superiore, mi sono messo nella condizione di provare diverse strade, anche quelle a prima vista più ardue. Il digiuno mi si è presentato più di una volta come possibilità terapeutica, ed è con un po di scettica curiosità che ho acquistato il testo di Nicole Boudreau (biologa francese) dedicato all'argomento che mi avvicinò a tale pratica. Leggo il libro tutto d'un fiato. Incredibile. Tutti i processi descritti chiaramente anche per i profani. Le accortezze necessarie, cosa accade prima, durante e dopo il digiuno stesso. una serie di informazioni preziosissime che fanno chiarezza su una pratica da "santoni", che invece anche il più piccolo animale in natura applica per la propria autoguarigione. Eh si! autoguarigione, perché di questo che stiamo parlando. Il corpo, che vi piaccia o no ha enormi capacità di autoguarigione, nel senso che guarisce da solo. Un osso che si risalda, una ferita che si chiude sono esempi semplici di autoguarigione. Se l'organismo non fosse dotato di questo "potere" la razza umana si sarebbe estinta ben prima dei tempi moderni delle medicine, no? L'organismo rispetta leggi naturali ben precise, che gli uomini e la medicina ignorano o negano per interessi economici planetari. Io ho provato e verificato puntualmente tutto quanto avevo studiato prima.

Come funziona.
Certo! Prima di eseguire una pratica potenzialmente pericolosa (così credevo), ho studiato alcuni libri, di autori diversi, che mi dessero le informazioni necessarie a non farmi del male. Quindi mi sono preparato e durante le vacanze estive eseguo un mini-digiuno di 3 giorni. Solo 3 giorni, ma garantisco impressionanti. Il meccanismo del digiuno è il seguente: ingerendo SOLO acqua naturale pura ed evitando ogni cibo solido, l'apparato digerente va in standby. Mancando i nutrienti dall'esterno, il corpo va in autolisi, cioè utilizza tutto ciò che ha a disposizione internamente per continuare a tenere in vita l'organismo stesso. L'energia viene tolta ad ogni distretto non indispensabile (ad es. apparato muscolo scheletrico). Questo è facile da capire. Immaginate l'uomo come una scimmia primordiale, dove il cibo non era disponibile con regolarità tri-giornaliera come oggi. Magari per alcuni giorni il cibo non era disponibile, quindi l'organismo ha il "programma" stadby per consentire all'individuo la sopravvivenza, unico scopo della vita: sopravvivere e riprodurre.
Ma torniamo alla nostra autolisi. Chiaramente il corpo elimina prima le cose inutili come riserve di grasso, cellule morte, ecc. Quello che fa è "smontare" tutto per recuperare quello che serve per restare in vita, ed in questo vengono liberate le tossine accumulate. Grazie all'apporto di acqua, le tossine vengono filtrate dai reni ed eliminate con la minzione: plin-plin. L'odore durante il digiuno è orribile, prova del fato che stanno avvenendo grandi cambiamenti nel corpo, per non parlare della lingua e del fiato. La stanchezza la fa da padrona dovuta alla poca energia ed alla molta immondizia in circolo. Il riposo e d'obbligo, rigorosamente.

Conclusioni.
Si dimagrisce? Si, vistosamente e velocemente. E' il metodo migliore per dimagrire, perché oltre all'eliminazione del grasso vi è il processo di autoguarigione. In più se si sono eseguite pratiche di igene intestinale prima (prossimi post), il ventre risulterà incavato ed impressionante. Dopo i 3 giorni di digiuno, il corpo però sembra di gomma. Muscoli più sottili vero (ma per volume non per perdita di fibre), ma elastici come non mai. Mi sembrava di essere tornato ragazzino, snodato e flessibile, ed ho pensato: se i muscoli sono così, lo sono anche i tessuti, gli organi, ecc. Da un punto di vista mentale, la clama e la tranquillità sono state la norma per qualche giorno.
Ah già e la fame?! i crampi allo stomaco?? la voglia smodata di cibo?? mentirei se dicessi che non si ha voglia di mangiare, ma il trucco sta nel bere acqua ogni volta che si ha fame. Già il secondo giorno la fame sparisce, sempre per il discorso dello standby.
Intanto vi suggerisco i seguneti testi:

Per ora ho terminato, ma il prossimo post è su come eseguire un digiuno terapeutico nel modo corretto, con tutte le accortezze e le precauzioni del caso.
Quindi vi saluto affettuosamente, felice di essere tornato "operativo" sul blog. Bye Bye!

martedì 7 giugno 2011

Antibiotici addio!

La scoperta.
Pur non essendo molto d'accordo nell'adozione degli integratori alimentari, questo piccolo miracolo della natura non dovrebbe mai mancare nelle nostre case. Mi riferisco all'estratto dei semi di pompelmo (Grapefruit Seed Extract - GSE), il più potente antimicrobico naturale esistente al mondo.
Lo incontrai la prima volta seguendo un protocollo per la risoluzione delle intolleranze alimentari, ma ben presto, studiandone le caratteristiche e le applicazioni, mi accorsi che era ben più di un semplice integratore. Infatti il GSE (nome commerciale con il quale lo si trova in farmacia) è estremamente potente nel trattare, per esempio, la Candida Albicans, funghi della pelle, muffe, ecc...
La storia.
La storia di questo piccolo miracolo risale ai primi anni '60 in cui il dottor Jacob Harich di origini jugoslave (ginecologo e immunologo) mentre si gusta il suo pompelmo mastica innavertitamente un seme ... Quel sapore amaro, che di sicuro conosciamo tutti, al Dr Jacob ha ispirato una semplice domanda: "Perché è così amaro?". Secondo me la vera genialità sta nel farsi domande che le persone comuni non si fanno. Comunque sia, il dottore inizia una ricerca per trovare risposta a tale domanda, si trasferisce in Florida (la patria dei pompelmi) e li presto si imbatte nelle meravigliose proprietà dei semi di pompelmo. Ovviamente la FDA lo ostracizza inizialmente le sue scoperte, ma poi ne conferma l'efficacia e l'innocuità.
Le proprietà.
Si esatto, è talmente innocuo che è stato scientificamente provato che per avere il 50% di possibilità di intossicazione si dovrebbe superare di 4000 volte la dose massima giornaliera consigliata per due settimane consecutive.
E l'efficacia? Beh, qui sta il vero miracolo. Nelle tabelle che seguono vediamo come il GSE sia un antibatterico con uno spettro (raggio d'azione) ampissimo, ma la cosa che lascia davvero stupiti è la sua selettività. Contrasta i "cattivi" ma lascia stare i "buoni", quindi la flora batterica ed il nostro sistema immunitario ne viene intaccato solo minimamente. Altro che antibiotici dei miei stivali! Un antibiotico devasta letteralmente le difese immunitarie oltre che la flora batterica, per non parlare di fegato e reni. Non esiste antibiotico di sintesi che superi per efficacia e innocuità il GSE.
Ma veniamo ai dati scientifici. Dal testo Intolleranze alimentari - Le recenti scoperte e la soluzione definitiva riporto queste prime due tabelle che elencano in modo non esaustivo i batteri contro cui è stata dimostrata l'efficacia dell'estratto dei semi di pompelmo:
Già questo è un elenco notevole, pensando poi all'innocuità del rimedio è più che incredibile. Ma proseguiamo con i dati di efficacia tratti dal libro Le incredibili proprietà terapeutiche dei semi di pompelmo:
Come potete notare, il terzo battere dell'elenco è l'Escherichia Coli (E-Coli), contro il quale l'efficacie del GSE è stata dimostrata con dosi minime. Quindi lavare bene la verdura con acqua e GSE, disinfetta meglio dell'amuchina (simile alla candeggina).
dove MIC significa Minimun Inhibitory Concentration, cioè la quantità minima di una sostanza richiesta per inibire la crescita di un microbo in condizioni di laboratorio. In particolare un numero basso come 3 ppm indica una elevata efficacia dell'antimicrobico. Un MIC di 2000 indica una parte di antimicrobico su 500 di soluzione, un MIC di 20.000 parti per milione (1 parte su 50) indica un'efficacia di gran lunga minore. Ma MIC non è la capacità di ucciderne un microbo, piuttosto quella di inibire la proliferazione, che però in applicazioni cliniche indica anche la capacità di eliminazione dello stesso.
Ma come agisce?
Come molte scoperte empiriche il meccanismo di funzionamento non risultò subito chiaro (accadde così anche con l'aspirina, per esempio). Ma l'interesse e la diffusione di questo rimedio ha permesso utilmamente di arrivare ad ipotesi molto interessanti, come quella del dott. Sung-Hwan della Abcom Chemie Co. Ltd., che dichiara: "Considerando tutti i micrografi elettronici, riteniamo che l'assorbimento microbico del GSE altera la membrana cellulare (l'involucro che avviluppa le cellule viventi) inibendo le attività enzimatiche... E' possibile vedere la perdita della membrana citoplasmatica."
E' chiaro, non siamo ancora convinti, allora qualche risultato terapeutico dirimerà gli ultimi dubbi:
da notare che i primi due in elenco sono parte della nostra flora batterica, il loro numero diminuisce, ma l'ordine di grandezza (x10 alla 4^) resta invariato, mentre per gli altri ne diminuisce l'ordine di grandezza. A dimostrazione della selettività del GSE. Incredibile ma vero.
La mia esperienza.
Nella mia esperienza ho testato l'efficacia del GSE sulla candidosi femminile, su funghi della pelle, sulla muffa dei muri, sui batteri dei barattoli chiusi (quelli che danno cattivo odore), ecc. In particolare ho sperimentato più e più volte con vari soggetti l'efficacia sulla candidosi femminle risolvendola in pochi giorni (2 o 3) anche cronica agendo in questo modo: 30 gocce in un bicchiere d'acqua 30 min prima dei pasti (3 volte al dì), lavaggi locali con 10-15 gocce disciolte nell'acqua del bidè. Per aiutare maggiormente il sistema immunitario, si può assumere un estratto di echinacea. Se si vogliono assumere anche fermeti lattici, è necessario tenerli lontani dal GSE, quindi al mattino si prendono i fermenti, ma non il GSE.

Tutte le informazioni qui riportate e lette sono ovviamente da ritenersi SOLO indicazioni informative e NON sono da considerarsi indicazioni terapeutiche. Tali informazioni richiedono comunque un consulto dal vostro medico di fiducia prima di essere applicate.

Bene, spero che queste informazioni le abbiate trovate interessanti e soprattutto utili per il vostro benessere.
Per ora vi saluto e vi aspetto al prossimo post.

PS. In estremis aggiungo una risorsa  online interessante. Ciao.

sabato 16 aprile 2011

Igenismo alimentare: Vaccaro fa il punto della situazione

Mesi fa ho assistito alla conferenza di Valdo Vaccaro a Milano, noto igenista italiano, appassionato, a volte controverso, portatore di un pensiero e di verità scientifiche sconosciute ai più.
Ho trovato il suo intervento su nonsoloanima.tv.
Suggerisco a tutti, ma proprio tutti, di dedicargli questi preziosissimi 35 minuti di informazioni vitali.
Io posso testimoniare in prima persona la valenza dei principi elencati da Vaccaro. Dico sempre: "provare, se funziona funziona! Il resto non conta."
Ed ora vi lascio al filmato. Buona visione.


Codex Veganus from nonsoloanima.TV on Vimeo.