Però prima di rispondere in modo diretto, devo fare delle premesse di natura psicologica, altrimenti le mie affermazioni sarebbero faziose senza alcun significato.
La prima cosa da tenere ben presente è il meccanismo di TRANSFERT EMOTIVO. Questo meccanismo psicologico è una funzione della nostra psiche e trasferisce emozioni vissute ad oggetti o situazioni. In base a questo meccanismo emotivo, abbiamo imparato a ricercare situazioni positive ed oggetti utili per sopravvivere ed evitare situazioni ed oggetti pericolosi.
Questo meccanismo è un caposaldo del marketing e dell'industria pubblicitaria, ma lo ritroviamo anche in situazioni quotidiane. Un esempio chiarissimo nelle reclam è lo spot Barilla, che costruisce il seguente GANCIO EMOTIVO: pasta Barilla (scatola con il colore blue) ==> emozione di un amore di una coppia innamorata ed in attesa di un bambino; quando si va al supermercato si vede la scatola blue e indovinate cosa viene in mente? se poi lo spot lo si è visto abbastanza volte, potrebbe essere che anche il sapore della pasta vi sembri più buono, perché è importante ricordare che le EMOZIONI CAMBIANO LA PERCEZIONE DELLA REALTA', che quindi non è più la realtà vera, ma soggettiva. Altro esempio degno di nota è il tristemente noto Mc Donald's, il quale mette nei propri ristoranti giochi per bambini, così accade questo:
![]() |
Opera di BANKSY |
Chiaramente questo meccanismo funziona anche per le cose negative, ma lascio a voi trovare i vostri ganci e capire se le vostre reazioni sono frutto di esperienze, più o meno coscienti, di eventi negativi....
Bene abbiamo capito la potenza inarrestabile delle emozioni, ed il meccanismo del transfert. Allora vi chiedo, se in passato, da bambini, tornavate da scuola e la mamma vi faceva trovare gli spaghetti caldi col sugo di pomodoro, poi la cotoletta con le patatine, secondo voi da adulti alla vista di questi piatti quali saranno le emozioni? Domanda retorica, certo, ma è per renderci conto che il CIBO è EMOTIVO, per definizione.
Ed anche in questo caso il meccanismo è necessario alla sopravvivenza della specie, in quanto il genitore SA cosa mangiare e cosa evitare (in condizioni ambientali conosciute) quindi il cucciolo impara attraverso la forza dell'esperienza e delle EMOZIONI, così da adulto continuerà a ricercare il cibo CORRETTO.
Il problema sta nel fatto che da piccini siamo stati nutriti con CIBI EMOTIVI errati per la nostra salute, che poi inevitabilmente ci attraggono da adulti.
Ed adesso arriviamo alla riposta all'articolo sopra citato. Condivido la necessità di preservare il cibo dall'ossidazione (argomento che affronteremo nel futuro), ma è impossibile negare la necessità di un individuo di ricercare i cibi che creano emozioni positive, vista e considerata la vita "semplice" a cui siamo sottoposti, no?!
Quindi noi vegani patetici che straziamo le zucchine facendole sembrare spaghetti e fettuccine al sugo, siamo a metà del guado, non alimentare ma emotivo. Solo liberandoci dei vecchi ganci emotivi sul cibo saremo liberi di nutrirci come Madre Natura Comanda. Fino ad allora, però, chiedo a chi è già sull'altra sponda della libertà nutrizionale di essere più rispettoso dei limiti altrui, cercando innanzitutto di capire ed accettare forme diverse di avvicinamento alla retta via, magari fornendo metodi e aiuto a chi vuole terminare correttamente il percorso. La collaborazione, non la contrapposizione rende i cambiamenti più rapidi e piacevoli.
Io personalmente, pur non ingerendone più alcuna molecola, avevo, ed ho, diversi CIBI EMOTIVI molto forti, tra cui: i croissant alla crema caldi e le salamelle. Ho fatto una fatica erculea per evitarne la seduzione, fino a quando non ho capito a cosa erano agganciati. Trovato il gancio emotivo, l'ho smontato (poi vi dirò come) e da profumo seducente, è diventato olezzo chimico insopportabile, che poi è l'odore vero...
Quindi è possibile liberarsi dai condizionamenti passati, ma non vi svelo qui il trucco sennò non mi leggete più.
A presto cari, buon inizio 2012 e durante le feste quanti e quali sono stati i vostri cibi emotivi che hanno "fatto il Natale"?